L’avvocata e senatrice leghista Giulia Bongiorno ha risposto alle dichiarazioni del fondatore del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, oil quale durante la puntata di Che tempo che fa andata in onda nella serata di domenica l’ha accusata di svolgere comizi in aula di tribunale. «È inopportuno che un avvocato, presidente della commissione Giustizia, una senatrice della Lega, faccia comizietti davanti ai tribunali dove c'è una causa a porte chiuse. Così si mischia tutto...», ha detto Grillo. Il riferimento è alla causa giudiziaria in cui è imputato suo figlio, Ciro Grillo, accusato di stupro. Giulia Bongiorno è la legale che difende la ragazza che lo ha accusato.

La risposta di Bongiorno

«Il 19 aprile 2021, il signor Grillo ha tentato di ridicolizzare in un video la ragazza che ha denunciato suo figlio, unitamente ad altri, per violenza sessuale, mettendo in dubbio – tra l’altro – la credibilità della denuncia solo perché sporta dopo 8 giorni dai fatti. Ieri invece, in un monologo-show all'interno di una trasmissione televisiva, ha ritenuto di attaccare me perché, dopo una drammatica udienza (commentata come da prassi anche dai difensori degli imputati), ho riferito che la mia assistita ha dichiarato in aula di essere devastata e di aver tentato il suicidio». È quanto si legge in una nota pubblicata dalla presidente della Commissione giustizia del Senato Giulia Bongiorno. 

«Il signor Grillo quindi ha cercato di trasformare in show persino il dramma che questa ragazza sta vivendo, ridacchiando, gridando e definendo “comizietto” il mio intervento. Forse ha usato il diminutivo "comizietto" perché non mi ritiene in grado, in quanto donna, di tenere un vero comizio, ma quel che è davvero grave è che con questa tecnica della ridicolizzazione si finisce per massacrare per la seconda volta chi ha denunciato».

La nota si conclude con una domanda: «Rimane da capire a quale scopo il signor Grillo sia tornato ad attaccare ridacchiando e gridando. Vuole intimidirci? Vuole provare a mettere pressione al Tribunale?».

© Riproduzione riservata