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Bruciare la Venere è anche un atto politico contro la bellezza

  • La Venere è diventata una icona contemporanea, una visione del nostro tempo, un laico altare votivo, con la divinità chiamata a tenere insieme un cumulo di stracci, rifiuti, scarti.
  • Distruggerla è stato un atto politico, come politica è stata la decisione di installare la Venere in piazza, e politica è la scultura di Pistoletto.
  • «La Venere è fatta per morire e rinascere», ha commentato Pistoletto.

«Una cosa di cui non si può fare a meno è credere», è una frase che Michelangelo Pistoletto ama ripetere. A maggior ragione ora, quando all’alba di questa mattina è arrivata la notizia che qualcuno ha dato fuoco alla sua Venere degli Stracci, collocata nel cuore di Napoli, tra il porto e il Maschio Angioino, di fronte a palazzo San Giacomo che del comune è la casa. In pochi minuti della Venere è rimasto solo qualche mucchietto annerito. Eravamo in tanti per l’inaugurazione della Venere a Napo

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