- Salvatore Buzzi apre un pub a Roma, ma la notizia non è la sua nuova vita imprenditoriale, ma la scelta di nominare panini, insalate e vivande con i soprannomi dei boss, resi celebri dalle fiction che ne hanno esaltato le gesta riducendo lo stato a inutile comparsa.
- La sentenza della corte di Cassazione, le motivazioni della suprema corte hanno annullato la condanna per associazione mafiosa, certo, ma non sbiancano le macchie, non ripuliscono soldi e bustarelle, non coprono anni di corruzione elevata a sistema.
- «Prima la banda della Magliana non esisteva, quando successivamente ne hanno riconosciuto l’esistenza l’hanno svuotata del carattere criminale per trasformarla in folklore e successo editoriale», dice l’ex magistrato Otello Lupacchini, nemico giurato del gruppo criminale.
Salvatore Buzzi apre un pub a Roma, ma la notizia non è la sua nuova vita imprenditoriale, ma la scelta di nominare panini, insalate e vivande con i soprannomi dei boss, resi celebri dalle fiction che ne hanno esaltato le gesta riducendo lo stato a inutile comparsa. «Bufalo», «Er terribile», «Suburra», «Gomorra», «Il Negro» e tanti altri. «In questo locale pagano tutti: amici, parenti e conoscenti, i pubblici ministeri pagano doppio e i giudici triplo. Hanno diritto allo sconto gli ex soci



