Il 22 aprile il direttore di Domani Emiliano Fittipaldi è stato convocato in commissione antimafia per oltre tre ore, chiamato a riferire sull’inchiesta di Perugia sulla presunta fuga di notizie che vede coinvolti il finanziere Pasquale Striano e il magistrato Antonio Laudati. Il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, ha iscritto nel registro degli indagati anche tre giornalisti di Domani (Nello Trocchia, Giovanni Tizian e Stefano Vergine) che rischiano fino a 9 anni di carcere.

La questione è quella del presunto dossieraggio, definizione respinta dal direttore Fittipaldi: «Nessun dossier, abbiamo semplicemente verificato e pubblicato le notizie, e non tenute nel cassetto per fare ricatti». 

L’inchiesta è iniziata dopo che il nostro giornale ha pubblicato nell’ottobre del 2022 un articolo sui conflitti di interessi del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per via dei compensi milionari ricevuti da Leonardo e altre aziende dell’industria bellica fino a pochi giorni prima del suo insediamento del governo Meloni, in un dicastero che ha rapporti diretti con quelle aziende. Dopo la pubblicazione dell’articolo, che conteneva notizie vere e documentate, il ministro non ha querelato ma ha cercato la fonte dei giornalisti tutelata dal segreto professionale.

La notizia che i tre colleghi di Domani rischiano il carcere ha scatenato un’ondata di indignazione. Sono tanti, tra giornali internazionali e associazioni, ad aver aderito al nostro appello per la libertà di stampa e ad aver manifestato solidarietà al nostro giornale. 

La notizia sulla stampa internazionale

European Federation of Journalist
 

IPI - The Global Network for Independent Media
 

elDiario.es


Federazione nazionale stampa italiana
 

Amnesty Italia
 

Obc Transeuropa
 

EICNetwork
 

infoLibre
 

Nacional News Magazine
 

Committee to Protect Journalist
 

Birn Network
«Sono giorni bui per la libertà dei media in Italia. Domani e altri media italiani sono sotto l'attacco del governo, con sempre più frequenti SLAPP, richieste di risarcimento danni e intimidazioni»
 

De Standaard

Deutsche Journalistinnen- und Journalisten-Union
La presidente federale del Dju Tina Groll: «In definitiva, qui bisognerebbe sopprimere le inchieste sui membri del governo italiano.

Voxeurope
 

Reporters United
 

The Good Lobby
 

Nacional.Hr, giornale croato

Reporters sans frontière
 

Sophie in 't Veld, parlamentare liberale olandese
 

Ricardo Gutierrez, segretario generale European Federation of Journalist
 

Begoña Pérez Ramírez, giornalista di infoLibre
 

Dell’audizione del direttore di Domani Fittipaldi hanno parlato anche alcuni organi di stampa italiani, come Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Rai news, Articolo 21.

Il Fatto Quotidiano sottolinea il ribaltamento dei ruoli tra giornalismo e politica, con la politica che, durante l’audizione di Fittipaldi in commissione antimafia, ha cercato di fare il «cane da guardia» del giornalismo.

Secondo Articolo 21, «l’audizione in antimafia del Direttore di Domani Emiliano Fittipaldi aveva un chiaro sapore intimidatorio. Era chiara la volontà della maggioranza di destra nel decidere questa convocazione sul tema degli accessi abusivi a banche dati ( il “caso Striano”, per capirci): colpevolizzare un giornale, i suoi giornalisti, il giornalismo d’inchiesta. Aveva – la decisione – un sapore intimidatorio ed è stata un boomerang. Emiliano Fittipaldi ha dato alla Commissione una lezione di democrazia e di Costituzione».

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