Gino Strada è in Calabria ed Emergency ha completato il primo reparto per i pazienti malati di Covid-19 a Crotone e domani verrà accolto il primo paziente. Dall’annuncio della collaborazione con la protezione civile, lo scorso 17 novembre, e dopo la prima riunione operativa il 25 novembre, in 17 giorni il progetto si è concretizzato ed è stato realizzato in 9.

Il reparto, come aveva anticipato Strada, ha 31 letti ed è in corso l’addestramento del personale: «Il reparto sarà in grado di fare fronte alle esigenze della popolazione ma ci muoveremo anche sul territorio per assistere i positivi. È un lavoro duro ma sono soddisfatto» ha detto rispondendo a Radio24. Strada ha inoltre già incontrato il nuovo commissario per la sanità Guido Longo: «È stato un incontro molto cordiale, è una persona molto capace e vogliosa di fare. Abbiamo presentato il nostro lavoro e poi abbiamo discusso la nostra possibilità a intervenire in altre situazioni in Calabria».

Il fondatore di Emergency, associazione che opera in scenari di guerra, trova naturale il suo intervento in Italia: «Siamo in una situazione emergenziale in cui si trova anche il nostro paese, chiunque può dare una mano è in dovere di darla, ed Emergency si occupa di sanità». Dopo il totonomine sui commissari dove il suo nome era stato fatto per un ruolo da subcommissario, ma lui ha ribadito di non aver bisognodi titoli per aiutare e non esclude un prossimo ampliamento dell’azione dell’associazione in Calabria. «Il commissario Longo ha bisogno di farsi un quadro della situazione e ci risentiremo a brevissimo».

Strada ha concluso dicendo che l’integrazione tra sanità pubblica e privata è deleteria. «L’idea che la medicina non debba essere una pratica di solidarietà ma che sia una merce disponibile con vari tipi e vari prezzi è un passaggio gravissimo dal punto di vista culturale» ma in Italia «vedo crescere un movimento di persone che chiede la sanità pubblica». Per il fondatore di Emergency non esiste la possibilità di un’integrazione virtuosa tra sanità pubblica e privata: «Assolutamente no, è una mascherata. La sanità privata ha spogliato e rinsecchito le strutture pubbliche, drenando risorse, ed è stato fatto scientemente. Perché più le strutture pubbliche diventano inefficienti, e le risorse non le hanno più, e la sanità privata incassa».

La sanità privata però per questo non andrebbe cancellata: «Può esistere ma rispettando le leggi dello stato, cosa che non fa spesso, e soprattutto con i propri soldi, non con quelli dei cittadini. La prima cosa che fa di solito è convenzionarsi con il pubblico».

Il giornalista gli ha chiesto se ha in mente la Lombardia, ma Strada ha dato una risposta diversa: «No. Ho parlato con un direttore generale della sanità qui in Calabria, mi ha dato nomi e cifre, questo flusso enorme di denaro che va nel privato e dovrebbe essere utilizzato per migliorare la sanità dei cittadini».

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