Da lunedì prossimo la Campania passa in zona arancione e in zona rossa resteranno soltanto Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta. L’ordinanza per gli spostamenti è stata firmata questa sera dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati del monitoraggio settimanale dell’epidemia di Covid-19 realizzato dall’Istituto superiore di sanità.

Iresto d’Italia rimarrà in zona arancione. Fino al 26 aprile, infatti, anche nelle regioni con numeri da zona gialla continueranno ad applicarsi le regole della zona arancione (bar e ristoranti chiusi anche a pranzo e divieto di uscita dal proprio comune senza valide ragioni).

Il bollettino 

Il governo sostiene che le aperture sono giustificate dal lento ma costante miglioramento dei numeri dell’epidemia, confermato ieri dal bollettino settimanale dell’Istituto superiore di sanità.

L’incidenza dei nuovi contagi settimanali è scesa a 160,5 ogni 100mila abitanti, in calo rispetto ai 210,8 dell’ultimo monitoraggio, mentre l’indice Rt, che misura la velocità di diffusione dell’epidemia, è sceso a 0,85.

Altri dati, però, suggeriscono prudenza. In particolare, gli ospedali sono ancora sotto stress. Il 37 per cento dei posti disponibili nelle terapie intensive è al momento occupato da pazienti Covid-19, sette punti percentuali oltre la soglia d’allarme. L’occupazione dei posti in area non critica è invece del 39 per cento, un punto sotto la soglia d’allarme. In tutto, ci sono 14 regioni che superano la soglia di allarme per uno o entrambi di questi indicatori.

Sulla base di queste ultime considerazioni, l’Iss scrive che è «fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie». Inoltre, prosegue, «è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale» poiché «la ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia».

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