Una dipendente e un collaboratore di Casa Cervi, dove si è tenuta la Festa della Liberazione per il 25 aprile, sono stati aggrediti ieri sera da un gruppo di persone, che ha anche rubato l’incasso – almeno 80mila euro – della giornata a cui hanno partecipato, tra gli altri, Maurizio Landini, Romano Prodi e Stefano Bonaccini. 

È accaduto giovedì sera, poco prima delle 23, scrive l’istituto Cervi – che a Gattatico, in provincia di Reggio Emilia, ospita il museo dedicato alla storia della famiglia e dei sette fratelli fucilati a Quarto Camurri per rappresaglia nel dicembre del 1943 – «al termine di un’altra edizione particolarmente intensa della Festa della Liberazione a Casa Cervi». «L’aggressione fortunatamente non ha avuto gravi conseguenze sulle persone», continua il comunicato, «ma in pochissimi secondi è andato in fumo buona parte del ricavato di uno splendido 25 aprile, il lavoro di tantissimi volontari, dei collaboratori di Casa Cervi, e l’entusiasmo di un pubblico partecipe e generoso».

La presidente Albertina Soliani lo ha definito «uno schiaffo a tutto il popolo di Casa Cervi», che «continua ad essere nel mirino, 80 anni fa incendiata dai fascisti, oggi bersaglio di questa aggressione».

I carabinieri stanno indagando e l’istituto «è in costante contatto con le forze dell’ordine e i sindaci del territorio, e ha già ricevuto in queste ore la solidarietà di tanti cittadini e volontari che restano vicini al 25 aprile e a Casa Cervi».

L’aggressione

A Casa Cervi hanno festeggiato il 25 aprile circa 10mila persone e l’incasso dell’intera giornata era di almeno 80mila euro. L’aggressione e il furto sono avvenuti nel parcheggio, dove quattro persone con il volto coperto hanno spruzzato spray al peperoncino sull’uomo e sulla donna che stavano trasportando le cassette con i proventi della vendita di cibo e bevande della festa. Gli aggressori sono poi fuggiti verso i campi. 

Solidarietà

A esprimere solidarietà a Casa Cervi e all’istituto Alcide Cervi, l’Associazione nazionale partigiani d’Italia: «Tutta l’Anpi esprime massima e appassionata solidarietà», ha detto il presidente Gianfranco Pagliarulo, «alla sua presidente Albertina Soliani, nonché nostra vice presidente nazionale, e al personale aggredito».

Pagliarulo lo definisce «un fatto gravissimo, per cui auspichiamo l’immediata individuazione degli autori e la loro assicurazione alla giustizia», perché Casa Cervi, conclude, «è un luogo fondamentale per la memoria e la cultura antifascista, e nessuno deve osare violarlo e colpirlo criminalmente».

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