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Scuole sicure? Ecco perché non possiamo fidarci dello studio rilanciato dai media

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Molti giornali hanno dato spazio a una ricerca di Sara Gandini che nega la correlazione tra presenza in aula e contagi. Ma lo studio non è ancora stato pubblicato da nessuna rivista scientifica, mentre Science ha certificato l’esatto contrario: il rischio c’è, eccome

Pochi giorni fa, la stampa italiana ha sparato titoloni come: «La scuola è sicura, non c’è correlazione tra apertura delle scuole aumento dei contagi», citando uno studio di un gruppo di scienziati guidato dalla epidemiologa Sara Gandini.

Per due volte abbiamo riaperto le scuole - a settembre e a gennaio - e per due volte la curva dei contagi si è impennata. Un caso? No. E ci sono le prove scientifiche.

Uno studio pubblicato da Science ha certificato che la chiusura delle scuole riduce l'incidenza e la mortalità del 60 per cento. Gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni di età sono quelli che con maggiore probabilità  diffondono il contagio nell’ambiente familiare.

Nelle scuole ci si contagia di Covid-19 oppure no? Le scuole sono un luogo sicuro oppure no? Ma dico io, dobbiamo discuterne? Non basta il buon senso? Secondo voi, questo virus che si trasmette per via aerea attraverso le goccioline emesse quando parliamo o respiriamo, in un’aula scolastica dove un insegnante e trenta adolescenti si ammassano per 4-5 ore al giorno, si diffonde più facilmente oppure no? E poi, chiunque sa che tutte le malattie da batteri o da virus - la varicella, la rosolia,

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