Per Lega e Fratelli d’Italia il tema della sicurezza si unisce da sempre alla propaganda anti immigrazione. È lo stesso anche per CasaPound, che nei giorni scorsi ha lanciato “Italy defend Europe, Europe defend Italy”, una campagna con la quale si propone un “blocco navale” per impedire la «sostituzione dei popoli europei».

Casapound dice di voler combattere una lotta contro la “cultura woke” che istillerebbe «l’odio contro l’uomo bianco occidentale». Nella sua battaglia, i fascisti del terzo millennio hanno trovato il sostegno dei gruppi identitari europei. L’alleanza è stata idealmente sigillata con la partecipazione al primo congresso europeo Gerd Honsik, lo scorso 7 ottobre in Ungheria, dove era presente, per l’Italia, proprio Casapound.

Honskik è l’inventore della bufala del piano Kalergi, la teoria del complotto che ritiene che esista un incentivo all’immigrazione verso l’Europa per rimpiazzarne le popolazioni. L’evento si è tenuto a Sopron, la cittadina ungherese in cui è morto Honsik nel 2018 a 76 anni.

Il convegno

I militanti di CasaPound hanno pubblicato su Telegram una foto con i suoi delegati e ha scritto che sono stati «molti gli spunti che hanno ispirato la giornata, caratterizzata da un forte sentimento di fratellanza e un rinnovata idea di Europa, basata sulle identità e un destino comune».

In un post diffuso su Infokanal Deutschösterreich, veniva ribadito che fra i temi del congresso c’erano «l’unità europea, la lotta dell’Europa per la libertà anche nel passato, il movimento nazionalista e la sua concezione». Il costo di entrata era di 25 euro a persona, con i biglietti acquistabili su un’apposita pagina del sito del partito neonazista tedesco Der III. Weg (“La terza via”).

Tra i relatori c’era anche il partito scandinavo Nordiska Motståndsrörelsen (Movimento di resistenza nordica), «pioniere chiave della Nouvelle Droite/Neuen Kultur». Ad organizzare è stato un gruppo di neonazisti di Vienna e della Stiria, fan di Honsik ed eredi del mondo che gravitava intorno al portale estremista “Alpen-Donau-Info” e al disciolto movimento Volkstreuen Außerparlamentarischen Opposition (VAPO), fondato da un altro celebre esponente del neonazismo austriaco, Gottfried Küssel.

Sono gruppi che si dicono ispirati ai programmi dell’ex partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori, quello di Adolf Hitler. Ad unire le diverse sigle è il sostegno a Kiev contro la «Russia neo bolscevica», la propaganda anti immigrati, e soprattutto l’idea di preservare la “purezza europea” e la sua tradizione.

Il “piano” che ispira Salvini e Meloni

Honsik, viennese, membro di diversi movimenti estremisti e negazionista dell’Olocausto, è stato estradato dalla Spagna nel 2007 per scontare due condanne per razzismo e propaganda neonazista. Nel libro Assoluzione per Hitler? ha negato l’esistenza delle camere a gas, mentre in Addio Europa ha stravolto alcune idee del filosofo austriaco Richard Nikolaus di Coudenhov-Kalergi, fautore del paneuropeismo.

Kalergi nel 1923 immaginava la nascita di un’organizzazione europea unita e multiculturale (anticipando la futura Unione europea) per scongiurare un’altra guerra mondiale. Teorizzava un governo planetario, per un «uomo del futuro di sangue misto, (…) simile agli antichi egizi che sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di identità».

Honsik ha estrapolato alcuni passaggi e lo ha dipinto come l’ideatore di un «piano» segreto per costituire un nuovo ordine mondiale dominato da un’élite (di “razza ebraica”) che avrebbe pianificato l’arrivo di popolazioni africane ed asiatiche per una cancellazione genetica dei bianchi, sostituiti da «meticci» facili da manipolare. Le prove sarebbero l’attuale Unione europea e le frequentazioni di Kalergi.

La sostituzione etnica

Nata nel mondo dei neonazisti degli anni Settanta, il tema della “sostituzione etnica” è caro anche in Italia alla galassia di estrema destra. L’originale e le sue varianti, coltivate nel variegato brodo culturale della controinformazione, sono filtrate nei palazzi a guida destra.

Che le ha usate sia per le proprie istanze anti-migranti, sia per spiegare i rischi della scarsa natalità. Ma lo schema è lo stesso: la volontà di fantomatici poteri forti di cancellare l’identità e i valori della tradizione nazionale ed europea.

Nel 2014 Matteo Salvini, tra le numerose uscite sul tema, la ha usata per criticare lo Ius soli: «Non lo accetto, è una sostituzione di popoli, una immigrazione programmata». Nel 2015 ha parlato di “genocidio” italico in atto, mentre, dopo la sparatoria di Macerata, a febbraio 2018, ha detto: «C'è una sinistra che ha pianificato una sostituzione di popoli perché hanno bisogno di schiavi per lavorare».

Prima di diventare presidente del consiglio, anche Giorgia Meloni ha più volte richiamato nei comizi e sui social la teoria della sostituzione etnica. Nel gennaio del 2018 ha invocato direttamente il re dei complotti: «Chi ha scritto un pezzo del programma sugli immigrati del M5s? Gli emissari di Soros, il finanziere che sostiene e finanzia in tutto il mondo, l’immigrazione di massa e il disegno di sostituzione etnica».

Lo scorso 23 aprile il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida, al congresso Cisal, a Roma ha detto: «Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: vabbè gli italiani fanno meno figli, sostituiamoli con qualcun altro. Non è quella la strada». Pochi giorni dopo, agli Stati generali della natalità, ha parlato di “etnia italiana”.

La controegemonia

Fratelli d’Italia non nasconde l’attrazione per il tema e le sue declinazioni, tanto da tenerlo ben vivo nella formazione dei suoi futuri quadri. Nel circolo identitario fiorentino di Casaggì, base dei gruppi giovanili Azione studentesca e Gioventù nazionale, è nata “Passaggio al bosco”, casa editrice protagonista del progetto di “controegemonia” culturale di Fratelli d’Italia.

Creata da Marco Scatarzi, fondatore del circolo e già nell’esecutivo di Gioventù nazionale, è oggi partner dell’Istitut Iliade, think tank parigino che divulga le idee di Dominique Venner, lo storico di estrema destra teorico del “letargo dell'anima europea”.

Nella collana in partnership, figurano titoli come Al Andalus, l’impostura del paradiso multiculturale, o ll privilegio bianco, chi vuol far la guerra agli europei e autori come Alain de Benoist, padre della nouvelle droite, un cui rappresentate era annunciato anche al congresso dei neonazisti a Sopron.

Il “samurai d’occidente”, come CasaPound lo definisce nelle sue celebrazioni, è morto suicida a 78 anni nel 2013. Anche nel suo biglietto di addio scrive di ribellione al «crimine che mira alla sostituzione dei nostri popoli». 

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