Caso Almasri, scontro sul relatore. La destra: va archiviato tutto

Era già tutto previsto. Dopo il 30 settembre la Camera dovrà pronunciarsi sulle sorti del guardasigilli Carlo Nordio, del capo del Viminale Matteo Piantedosi e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, ai quali il Tribunale dei ministri ha notificato un provvedimento di autorizzazione a procedere per il caso del torturatore Osama Almasri rimpatriato in Libia nonostante il mandato d’arresto della Corte penale internazionale. Con ogni probabilità quella che in autunno arriverà in Aula sarà una proposta di archiviazione delle posizioni dei tre indagati “eccellenti” che, secondo il collegio speciale di giudici, avrebbero favorito la fuga del libico già macchiatosi di crimini di guerra e contro l’umanità. La proposta, come noto, sarà prima redatta e poi approvata dalla Giunta per le autorizzazioni che ieri si è riunita per fissare il calendario delle sedute. Pestaggi, guerre tra bande e propaganda, cosa c’è dietro il video shock di Almasri A niente, dunque, potrebbero valere gli sforzi del presidente della Giunta, il parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra Devis Dori, che ha nominato relatore della pratica Federico Gianassi, tra i componenti dem dell’assemblea, suscitando le ire di Fratelli d’Italia. Gianassi, del resto, dovrà stilare la relazione sulla gestione da parte dell’esecutivo Meloni della liberazione di Almasri e, dunque, rivelare al suo interno particolari e dettagli contenuti nel fascicolo top secret che soltanto gli esponenti della Giunta possono visionare. Tuttavia dalla maggioranza molto rumore per nulla. Perché? Perché in base alla dichiarazioni di Dori, a margine della riunione di ieri, è emerso un punto di non poco conto. «Qualora il relatore Gianassi avanzasse alla Giunta una proposta di acconsentire all’autorizzazione a procedere nei confronti dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano e questa proposta venisse bocciata in Giunta, in quel caso – ha dichiarato il presidente in quota Avs – decadrebbe come relatore e io, in base alla prassi consolidata, dovrò nominare un nuovo relatore per l’Aula che è tra coloro che hanno bocciato quella relazione. La proposta della Giunta che arriverebbe in Aula sarebbe quindi già per il diniego». Cospito, Uss e Almasri: perché Nordio deve salvare la sua zarina Bartolozzi Le polemiche E tra i nomi dei nuovi, papabili, relatori ce n’è già uno che avanza. Il più gettonato sarebbe quello del forzista Pietro Pittalis. Che sempre ieri, in base a quanto appreso da Domani, avrebbe, insieme al deputato meloniano Dario Iaia, criticato Dori sulla nomina a relatore del parlamentare del Pd. «Non ci sono precedenti su nomina di relatori di minoranza (al contrario di quanto sostenuto da Dori, ndr). Nel corso dei lavori è stato detto questo dal collega Iaia e ripreso da tutti noi, ma come osservazione non lamentela», ha tenuto a precisare Pittalis, intervenuto anche a difesa del presidente della Camera Lorenzo Fontana, che sembrerebbe aver attirato anche lui le polemiche di FdI per la mancata “vigilanza” su quella che poi è stata la nomina di Gianassi. «Io ho invitato a lasciare fuori dalle polemiche il presidente Fontana che non c'entra», ha detto l’azzurro. Di certo Fontana deve ancora pronunciarsi sulla richiesta di Avs circa la possibilità che tutti i parlamentari, e non solo quelli della Giunta, possano visionare il fascicolo riservatissimo su Almasri. Su questo aspetto – la visione pubblica delle carte – si sta battendo ancora una volta anche Baobab Experience, l’associazione che, insieme al legale Francesco Romeo, sta supportando legalmente una delle vittime di Almasri, il giovane che lo ha denunciato e da cui è poi partita l’indagine sulla premier Giorgia Meloni (archiviata) e i suoi fedelissimi. Caso Almasri, una banda allo sbando. L’autocomplotto di Meloni L’associazione starebbe infatti preparando una petizione per raggiungere lo scopo, in attesa che il Tribunale dei ministri risponda alla richiesta (questa è la terza) del legale circa l’accesso agli atti. Cosa c’è in quegli atti? Particolari riservatissimi che potrebbero mettere a serio rischio o almeno in imbarazzo il governo? Particolari sulla gestione della “pratica” da parte di via Arenula? E, soprattutto, sulla posizione della capa di gabinetto del ministero della Giustizia, Giusi Bartolozzi, sulla quale potrebbero presto accendersi i fari della procura capitolina? Intanto, polemiche a parte, la Giunta delle autorizzazioni ha approvato il calendario dei lavori: il 10 settembre ci sarà la relazione illustrativa da parte del relatore Gianassi. Poi come anticipato da questo giornale verrà chiesta l’eventuale audizione dei ministri e del sottosegretario che potranno declinare l’invito e presentare una memoria. Successivamente, il 23 o 24, potrebbe esserci la presentazione del relatore e il 30 il voto per l'Aula. La cui decisione è forse già più che scontata. La Libia, Almasri e quel patto sporco per difendere gli interessi di Eni