- Chi è davvero Filippo Paradiso? Un semplice assistente di polizia, come segnalano dal Viminale, che ha lavorato nelle segreterie di politici di ogni partito? O un lobbista pagato sottobanco dall’avvocato dei misteri Piero Amara per fare pressioni su membri del Csm, compresa l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati? Un referente dei servizi segreti? Oppure un trait d’union tra ecclesiastici e pezzi delle istituzioni?
- Paradiso, arrestato per una presunta corruzione dell’ex capo della procura di Taranto Carlo Maria Capristo e ad Amara, è tutte queste cose insieme. Un “facilitatore”, in grado – ipotizzano i pm – di congiungere il mondo di sopra del potere romano e quello di sotto, dove vivono faccendieri, imprenditori e professionisti che talvolta provano ad agganciare chi è più in alto attraverso mediatori.
- Paradiso, ha scoperto Domani, non è solo un novello poliziotto-lobbista, ma pure un pubblico ufficiale con uno stipendio da poco più di duemila euro al mese che, in appena dieci anni, è riuscito a creare un tesoretto personale di oltre due milioni di euro. Denaro dall’origine misteriosa custodito in una polizza assicurativa finita nel mirino dell’antiriciclaggio.
Chi è davvero Filippo Paradiso? Un semplice assistente di polizia, come segnalano dal Viminale, che ha lavorato nelle segreterie di politici di ogni partito? O un lobbista pagato sottobanco dall’avvocato dei misteri Piero Amara per fare pressioni su membri del Csm, compresa l’attuale presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati? Un referente dei servizi segreti? Oppure un trait d’union tra ecclesiastici e pezzi delle istituzioni? Paradiso, arrestato per una presunta corruzione dell’ex ca



