Per il depistaggio sulla morte di Stefano Cucchi avvenuta il 22 ottobre 2009 sono imputati otto carabinieri
Ilaria Cucchi è stata sentita dai giudici nell’ambito del processo che vede imputati otto carabinieri per i depistaggi sulla morte del fratello Stefano, deceduto il 22 ottobre dopo essere stato pestato in una caserma di Roma. «Non perdonerò mai il fatto che mio fratello Stefano sia morto tra dolori atroci, solo come un cane, pensando che la sua famiglia, che sempre c'era stata, lo avesse abbandonato»: ha detto Ilaria che da anni si batte per conoscere la verità su chi furono i responsabili della morte del fratello. Parlando del suo rapporto con Stefano la donna ha detto: «Io e Stefano eravamo legatissimi, era la persona che più amavo al mondo».
La sorella ha poi spiegato la decisione di far scattare e rendere pubbliche le foto che ritraevano il fratello morto con diversi ematomi sul corpo, dicendo «pubblicare quelle foto fu difficile: dovetti discutere con i miei genitori, mia madre disse: 'Stefano non avrebbe mai voluto mostrarsi così', e io le risposi: 'Stefano non sarebbe mai voluto morire così'. Capii che dovevamo dimostrare che stava bene prima dell'arresto e come era ridotto dopo e il giorno del funerale decidemmo di fare scattare quelle foto. Se non lo avessimo fatto, non saremmo a questo punto». La donna ha poi aggiunto: «Il suo viso dopo la morte, quando lo vidi in obitorio, era qualcosa di agghiacciante. Mi colpì l'espressione che raccontava la solitudine, il dolore e l'umiliazione».
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