L’inchiesta di Domani sull’assunzione del figlio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci è stata letta con attenzione a Palazzo Chigi. Il premier Mario Draghi ha chiesto spiegazioni a Tabacci, suo vecchio amico a cui ha assegnato deleghe delicatissime, da quelle della programmazione economica a quelle spaziali. 

Tabacci ha ribadito di non essersi interessato direttamente alla faccenda, e che la selezione in Leonardo che ha portato l’assunzione del figlio Simone fosse cominciata durante il Conte bis, quando lui era un semplice deputato e non maggiorente dell’esecutivo. Sia ieri (da semplice deputato) sia oggi (potente sottosegretario con deleghe pesanti che vanno in pieno conflitto d’interesse con l’assunzione del rampollo, essendo parte del core business di Leonardo concentrato proprio nell’aerospazio) le questioni di opportunità sembrano evidenti e ancora inevase.

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Alcuni rumors raccolti dal sito Dagospia – confermati a Domani da qualificate fonti governative – segnalano maldipancia anche dagli uffici di via XX Settembre, quartier generale del ministro dell’Economia Daniele Franco. Leonardo infatti è società quotata, ma soprattutto è controllata proprio dal dicastero di Franco, che detiene la maggioranza delle azioni. Franco pare abbia intenzione di chiedere come si è svolta la selezione, e perché – nonostante Tabacci junior abbia preso le deleghe sullo spazio – il figlio Stefano sia entrato a luglio proprio nel dipartimento che si occupa, oltre all’equity, di business dello spazio.

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