Salvatore Ferrigno chiede i voti ai cittadini siciliani per le prossime regionali con uno spot esilarante, ma la sua corsa elettorale è finita a due giorni dal voto. I carabinieri hanno arrestato il candidato di centrodestra e con lui il boss di Carini Giuseppe Lo Duca e l'intermediaria Piera Maria Loiacono. Un patto stretto dai tre, scoperto grazie alle intercettazioni e ai dati raccolti dagli inquirenti, con l'accusa di voto di scambio politico mafioso.

Secondo i magistrati della direzione distrettuale antimafia di Palermo, il patto è stato cercato da Ferrigno, candidato della lista "Popolari e autonomisti Noi con la Sicilia" che appoggia Renato Schifani, il candidato per la presidenza della regione Sicilia. L'accordo con il boss è stato scoperto dai militari del nucleo investigativo nell'ambito di un'indagine sulle famiglie mafiose della zona nord della provincia di Palermo.

Nelle intercettazioni e nei pedinamenti degli ultimi mesi sono emersi elementi tali da richiedere un provvedimento urgente al giudice per le indagini preliminari. Negli atti dell'indagine ci sarebbero infatti le foto del passaggio di denaro per la compravendita dei voti.

«Sono una sicurezza per i cittadini, sarò sempre al loro fianco. Il cambiamento è adesso, coraggio, cominciamo», diceva Ferrigno, in passato deputato forzista in parlamento, nello spot per lanciare la sua candidatura. 

L’altro arresto per corruzione

Soltanto nella giornata di ieri, giovedì 22, a Catania è finita ai domiciliari una candidata di Fratelli d’Italia con l’accusa di corruzione. È Barbara Mirabella, arrestata con l'accusa di aver incassato una tangente da 10mila euro proprio nell'ambito dell'organizzazione del congresso nazionale della società italiana di chirurgia (Sic).

Fino a pochi mesi fa, la politica del partito di Giorgia Meloni era stata assessora al comune di Catania con delega ai grandi eventi. Un settore nel quale è attiva una società, la Expo, una srl di cui ha lasciato la guida nel 2020 ma di cui è ancora oggi socia di maggioranza.

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