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Pizzicagnoli, ricette e contaminazioni, per gli esuli istriani la cucina è memoria

Illustrazione Simone Angelini
Illustrazione Simone Angelini
  • I negozi di alimentari erano gestiti da esuli: la macelleria e gli alimentari dai fratelli Vatta, provenienti da Pola, la pescheria dal signor Miligi di Fiume, il bar Zara dal signor Guanti.
  • Nelle case le massaie riproponevano, tra mille ristrettezze economiche, le usanze culinarie delle terre d’origine, semplici ed essenziali.
  • Nei dolci la contaminazione tra culture e usanze diverse si manifestava in modo evidente.

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