- I negozi di alimentari erano gestiti da esuli: la macelleria e gli alimentari dai fratelli Vatta, provenienti da Pola, la pescheria dal signor Miligi di Fiume, il bar Zara dal signor Guanti.
- Nelle case le massaie riproponevano, tra mille ristrettezze economiche, le usanze culinarie delle terre d’origine, semplici ed essenziali.
- Nei dolci la contaminazione tra culture e usanze diverse si manifestava in modo evidente.
Pizzicagnoli, ricette e contaminazioni, per gli esuli istriani la cucina è memoria
03 febbraio 2023 • 11:00