«Le mafie occupano lo spazio della cultura e dello sport», così il presidente dell’Osservatorio per la legalità del Lazio, Giampiero Cioffredi, ha lanciato l’allarme sulle infiltrazioni dei clan nel territorio romano. Lo ha fatto durante il suo intervento nel corso della presentazione dei libri «A un passo da Provenzano» del giornalista del Fatto Quotidiano, Giampiero Calapà, e «Casamonica» del giornalista di Domani, Nello Trocchia.

L’evento si è svolto alla libreria Le Torri di Tor Bella Monaca, in una delle periferie difficili della capitale: «Io mi incazzo quando vengono i rappresentanti della politica e delle istituzioni dicendo che bisogna aprire una caserma dei carabinieri e della polizia. Io dico che bisogna investire sulla cultura, la bellezza e l’opportunità» ha detto Cioffredi.

Il presidente dell’osservatorio ha ricordato che le organizzazioni criminali sanno infiltrarsi nel welfare statale, e ha aggiunto che adesso i boss dei quartieri romani costruiscono il consenso tramite la propria influenza sui social network e su una parte del mondo della musica trap.

Secondo Cioffredi, i clan sono sempre più presenti, come dimostrato da storie che vedono uno dei due fratelli Marando, membri dell’omonima cosca di ‘ndrangheta, presidente della società calcistica di San Basilio.

Un altro esempio è inoltre quello del clan Gambacurta che gestiva l’unico impianto sportivo di scuola calcio del quartiere. Cioffredi ha aggiunto  che nei primi sei mesi del 2020 sono state individuate seimila operazioni finanziare sospettate di essere frutto di operazioni di riciclaggio per un valore complessivo di cinque miliardi.

Secondo il blog Mapparoma, ha ricordato, «le piazze di spaccio coincidono quasi perfettamente con quelle di degrado sociale». Una situazione gravissima se si pensa al fatto che, sempre secondo il blog, «l’indice di sviluppo umano nel quartiere è inferiore a quello dei paesi africani».

Posted by Booklet LeTorri on Friday, November 27, 2020

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