- Carmine Botta, ritenuto elemento di vertice del cartello criminale, a metà aprile, chiede aiuto a Maria Licciardi per avere notizie sullo stato di salute della «moglie di Eduardo», ricoverata per Covid all’ospedale Cotugno di Napoli.
- La camorrista, tra le dieci donne più pericolose al mondo, subito si attiva, e chiama un impiegato di una società di vigilanza privata che lavora presso l'azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli. Il vigilante si rivolge a una infermiera comune amica.
- L’episodio, ricostruito nelle carte dell’indagine che hanno portato all’arresto di Licciardi, si incrocia con un’altra inchiesta che aveva svelato le mani del clan sull’ospedale San Giovanni Bosco. Nomi e cognomi di medici e infermieri a disposizione sono coperti dagli omissis. Alcuni sono finiti nelle carte delle indagini.
I clan nella sanità controllano infermieri, vigilanti e medici
18 agosto 2021 • 18:33Aggiornato, 19 agosto 2021 • 11:25