Oggi Bologna commemora le vittime della strage avvenuta il 2 agosto del 1980. In quell’attentato di matrice fascista morirono 85 persone e oggi leader e membri delle istituzioni sono presenti in città per la commemorazione. Al corteo hanno partecipato anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein e Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna rilasciato pochi giorni fa dalle autorità del Cairo. Non è presente invece la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che però ha inviato un messaggio: «Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento».

«Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo Governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti».

La commemorazione

Tra i primi a prendere parola alle celebrazioni c’è il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Qui si deve rinnovare il patto: la strage ha colpito la democrazia e la democrazia si difende nei luoghi della rappresentanza. Bologna fu colpita da un dolore inconsolabile e per come reagì fu decorata dalla medaglia d'oro al valore civile, simbolo principale del rifiuto dell'aggressione. Per questo noi cammineremo insieme ogni due agosto», ha detto il ministro che ha voluto mandare anche un messaggio ai famigliari delle vittime: «Lo stato cammina con voi non si sottrae alla responsabilità di coltivare la memoria, ma anche guardare al futuro con speranza».

Durante le celebrazioni nel cortile d’onore di Palazzo D’Accursio, il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha voluto anche ricordare la recente scomparsa del giornalista Andrea Purgatori: «Un pensiero doveroso anche ad Andrea Purgatori, che è sempre stato vicino all'associazione dei familiari vittime, protagonista anche sulla strage di Ustica, un giornalista rigoroso che metteva la sua professionalità nella ricerca della verità sui temi più oscuri del nostro paese, ci mancherà ma ci restano le sue inchieste e il suo esempio di giornalismo civile».

Il messaggio di Mattarella

Il capo dello stato Sergio Mattarella non era presente alle celebrazioni ma ha inviato un messaggio: «L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. È servita la mobilitazione dell'opinione pubblica. È servito l'impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello stato».

Il messaggio del presidente La Russa

«Tramandare La memoria affinché non venga mai meno l’amore per quei valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella nostra Costituzione è un impegno che non vogliamo trascurare», ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, da palazzo Madama. 

«Un impegno di conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo e in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire, anche in questa legislatura, l'importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato, al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto. Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage».

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