- Il 14 giugno entra nel vivo, con la requisitoria della procura generale, il processo d’appello dell’ex Nar Gilberto Cavallini, che sarà assistito da un avvocato d’ufficio
- La strategia dei suoi difensori si è scontrata con diverse difficoltà: sono state respinte le richieste di nuove acquisizioni, compreso l’approfondimento sui resti attribuiti a Maria Fresu
- Via libera invece alle carte di Giovannone, ma a produrle è stata la procura generale: «Dimostrano che la pista palestinese non esiste»
Dopo appena quattro udienze, mercoledì 14 giugno si entra nel vivo, con l’avvio della requisitoria della procura generale. Ma dallo scorso 10 maggio, quando è iniziato, il processo in Corte d’assise d’appello a Bologna per la strage alla stazione del 2 agosto 1980 (85 morti e oltre 200 feriti, la più grave della storia repubblicana), ha già riservato diversi colpi di scena. Per la difesa dell’ex Nar Gilberto Cavallini, condannato all’ergastolo in primo grado nel gennaio 2020, il bilancio di q



