- Con un emendamento al dl Infrastrutture approvato il 25 ottobre 2021, il governo sta costituendo un polo pubblico per la proprietà delle autostrade, sottraendole alla gestione di Anas.
- In gioco per lo stato c’è un potenziale introito significativo, se il ministero delle Infrastrutture, che controllerà la società, avrà la forza politica di riscuotere i pedaggi su queste tratte.
- Ma l’operazione ha anche come obiettivo quello di scongiurare la svalutazione del patrimonio di Anas, i cui bilanci sono stati fatti incorporando la previsione infondata del prolungamento della concessione statale fino al 2052.
Con un emendamento al dl Infrastrutture approvato nel pomeriggio del 25 ottobre dalle commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, il governo sta costituendo un polo pubblico per la proprietà delle autostrade, sottraendole alla gestione dell’Azienda nazionale autonoma delle strade (Anas). Grazie alle due pagine dell’emendamento governativo all’articolo 2 del decreto, si potrà formare una nuova società, di proprietà del ministero dell’Economia e controllata dal ministero delle Infras



