Non piove più in Emilia-Romagna, ma questa non è del tutto una buona notizia. Quando l’acqua che ha allagato le strade e le case defluisce lascia dietro di sé una grande quantità di fango e detriti.

La pioggia lava via il fango, ma il sole di questi giorni invece rischia di cementificarlo, bloccando l’opera di uomini e mezzi. Alcuni volontari bresciani del soccorso fluviale alluvionale hanno detto: «Operiamo con pale, pompe e idrovore, ma il lavoro è immane. Il fango è ovunque e il caldo comincia a farsi sentire da quando non piove. Il fango solidifica in croste sino a 30 o 40 centimetri e le pale possono fare poco davanti alla persistenza dei detriti».

Giovedì 25 maggio è attesa la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nelle zone alluvionate.

Il Consiglio dei Ministri

Alle 11 di stamattina è stato riunito il Consiglio dei ministri già previsto da qualche giorno per discutere della situazione emergenziale in Emilia-Romagna. Alla fine della riunione è previsto un decreto legge che possa stanziare le risorse necessarie per la ricostruzione.

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha detto che «il governo sta pensando a risorse provenienti da lotterie aggiuntive e dal ricavato delle aste di auto sequestrate alla criminalità organizzata» per trovare risorse aggiuntive da destinare alla regione. Inoltre il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha parlato di possibili misure nel consiglio dei ministri di oggi come «sospensione dei mutui, rateizzazione degli oneri fiscali e soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia».

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha invece fatto riferimento al fondo europeo di solidarietà da cui crede si «possa arrivare a chiedere 300-400 milioni. Bruxelles farà l’istruttoria e poi il parlamento voterà». Dopo i primi stanziamenti è prevista una seconda fase per gli indennizzi e la ricostruzione, ma per questa fase la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto che «saranno prima necessarie una stima completa e una semplificazione per quanto riguarda le procedure»

A seguito della riunione Meloni ha incontrato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Cosa prevede il decreto 

Come riferito da Meloni durante la spiegazione video diffusa da palazzo Chigi a seguito della riunione del Consiglio, in questa prima fase le risorse stanziate dal governo superano i due miliardi di euro.

Stop ai versamenti  –  Nel decreto “alluvione” si legge che il governo ha prescritto uno stop ai termini dei versamenti tributari in scadenza nel periodo compreso dal 4 maggio al 31 agosto 2023 per le imprese con residenza, sede legale o operativa nei territori colpiti dall’alluvione. Fino alla fine di agosto sono sospesi anche i termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, le ritenute sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, e le trattenute relative alle addizionali regionale e comunale Irpef.  I versamenti sospesi andranno effettuati senza sanzioni e interessi in un’unica soluzione entro il 20 novembre 2023.

La Cassa integrazione – Il decreto prevede anche «la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro e  anche una una tantum fino a 3 mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l'attività, con copertura fino a 300 milioni di euro» secondo quanto detto da Meloni durante la conferenza stampa. 

Le misure per l’export  –  Sono poi disposti ristori per 300 milioni, a valere sui fondi Simest, alle imprese esportatrici della regione Emilia-Romagna per danni materiali e perdita di reddito causati dall’alluvione; a questa si aggiunge la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro che riguarda tassi agevolati a fondo perduto del 10 per cento senza garanzie bancarie per le imprese esportatrici colpite. Infine, è stato previsto un bonus “export digitale plus”, che prevede anche assistenza specialistica nella vendita online e nel marketing all’estero

Misure per le PMI – È stato deciso che per le PMI venga rafforzato l’accesso al fondo di garanzia, con previsione di un aumento della garanzia fino anche al 100 per cento. Il rafforzamento ha una copertura di 110 milioni di euro. Per le PMI il bonus ”export digitale plus” sarà avviato in anticipo. Inoltre sembra essere stato previsto anche un bonus a fondo perduto fino a ottomila euro per le micro e piccole imprese manifatturiere per l’acquisto di strumenti informatici e digitali strumentali alle attività di internazionalizzazione andate distrutte nell’alluvione. 

Rimpinguato il fondo per le emergenze nazionali – In Consiglio dei ministri si è deciso poi di rifinanziare il Fondo Emergenze nazionali con 200 milioni di euro, interamente dedicati all’emergenza Emilia-Romagna.

I mutui privati – «Per quanto riguarda i mutui privati» ha detto Meloni, «non c'è bisogno di una norma: su questo fa fede il protocollo d’intesa con Abi sulla sospensione dei mutui in caso di eventi calamitosi».

La scuola – Per la scuola è previsto un fondo da 20 milioni di euro per la continuità didattica, e si dà facoltà al ministro dell’Istruzione, con ordinanza, a lavorare con una certa flessibilità all’adempimento degli esami di maturità con gli istituti coinvolti.

L’università – Per gli atenei viene prevista «una possibilità di didattica e esami a distanza» e ha aggiunto Meloni «c'è un fondo di solidarietà per i docenti delle università interessate e per gli interventi di ripristino, di 3 milioni e mezzo di euro».

I beni culturali  – Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha previsto l’aumento temporaneo di un euro dei biglietti di ingresso ai musei. i proventi verranno utilizzati per ripristinare i beni culturali colpiti dall’alluvione.

Gli aiuti dal Turismo e dello Sport – Il Ministero del Turismo partecipa agli aiuti con un fondo di 10 milioni per l’indennizzo delle aziende colpite. Quello dello Sport mette a disposizione 5 milioni di euro per interventi di manutenzione delle infrastrutture sportive.

Le strutture sanitarie – Tra le altre misure che sono entrate nel decreto c'è anche il finanziamento con 8 milioni di euro, da parte del Ministero della Salute, per gli interventi di ripristino delle strutture sanitarie.

La pubblica amministrazione –  È stato inoltre disposto che i dipendenti pubblici delle zone colpite, se fisicamente impediti dal lavorare, verranno ugualmente retribuiti.

La disabilità –  La presidente del Consiglio ha poi affermato che ci saranno anche interventi in materia di sostegno a persone con disabilità, ma «l’entità di questi aiuti non è stata ancora definita».

Le coperture – Nel il video Meloni ha poi confermato quanto previsto dal viceministro dell’economia sulla vendita dei mezzi confiscati alla criminalità e ha aggiunto che sono state autorizzate «estrazioni straordinarie di Lotto e Superenalotto interamente dedicate all’emergenza».

Esteso lo stato d’emergenza nazionale 

Giorgia Meloni ha spiegato che il Consiglio dei ministri ha lavorato a «un’ordinanza della Protezione civile che estende lo stato d’emergenza a tutti i comuni colpiti dalla seconda ondata dell’alluvione e che non erano previsti nella prima, con riserva di estendere lo stato di emergenza». La presidente ha aggiunto che «una volta completata l’istruttoria, anche ai comuni che sono stati colpiti nelle Marche e in Toscana, che però necessitano di un altro percorso».

Il paradosso del commissario per la siccità

Alle competenze del commissario per la siccità, Nicola Dell’Acqua, è stata aggiunto un compito «bizzarro» a detta della stessa presidente del Consiglio. Il commissario si occuperà anche della verifica e il monitoraggio delle opere di drenaggio dell’acqua.

L’incontro con Bonaccini

Bonaccini è stato accompagnato a palazzo Chigi dai sindacati e dal mondo produttivo dell’Emilia-Romagna. Nel corso dell’incontro con la premier ha presentato un documento che poggia su alcuni punti cardine come la richiesta di un Commissario alla ricostruzione, il Patto per il Lavoro e per il Clima. Nel documento sono anche individuate misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione e la definizione di un piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio.

Le richieste del sindacato

La Fiom-Cgil dell’Emilia-Romagna ritiene che «l’aiuto concreto prestato da singoli cittadini, associazioni, movimenti, società civile deve essere traslato anche nell’ambito del lavoro» e aggiunge che «richiedere la cassa integrazione deve essere inteso come un dovere morale delle imprese».

I volontari

Numerosi volontari sono arrivati da tutta la regione e dal resto d’Italia già nei primi giorni, inizialmente organizzandosi in autonomia e chiedendo informazioni su Telegram direttamente ai cittadini colpiti dall’alluvione. Successivamente i vari comuni hanno cominciato a organizzarsi con associazioni e organizzazioni.

Non solo. Un gruppo di musicisti di Cesena, I Rockin’100, ha creato un sito web:  www.volontarisos.it dove chiunque voglia aiutare può registrarsi, scegliere il Comune dove al momento sono presenti i turni disponibili e il portale poi agisce da punto di contatto tra amministrazioni e cittadini. 

I volontari dovranno essere maggiorenni, avere stivali alti di gomma e guanti di gomma, spazzolone, badile o pala, ed essere autosufficienti per i pasti e l’alloggio. Ovviamente dovranno attenersi alle indicazioni di sicurezza specifiche di ogni situazione. Chi l’ha provata in questi giorni assicura che tutto funziona alla perfezione, senza sbavature. In pochi giorni 10.000 volontari si sono iscritti alla piattaforma e 10 Comuni sono stati coinvolti. I soccorsi arrivano anche dall’estero grazie al meccanismo di Protezione civile dell’Unione europea. Si tratta di un pool volontario di risorse pre-impegnate dagli Stati membri per essere dispiegate immediatamente per situazioni di calamità naturale. I soccorsi sono arrivati già da Slovacchia e Slovenia, ma ulteriore aiuto è stato offerto da Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Polonia e Romania.

In aiuto alla popolazione c’è anche un contingente di oltre 120 psicologi con una formazione specifica nella gestione dell’emergenza che operano nei centri di accoglienza allestiti nel territorio.

Conselice

Conselice è uno dei paesini più colpito nel ravennate in cui, a causa dei fragilissimi argini del Reno, non è possibile fare partire un’azione di pompaggio, perciò l’acqua dovrà defluire molto lentamente. La sindaca, Paola Pula, ha detto che ci vorranno una decina di giorni prima che possa defluire. Immediate le proteste della popolazione che in questo modo sarà costretta a vivere circa 17 giorni in tutto con l’acqua stagnante ha allagato la cittadina.

 Ordigni bellici nelle zone alluvionate

Il dipartimento “Ordigni bellici inesplosi” dell’associazione nazionale vittime civili di guerra ha lanciato un allarme per la presenza di ordigni bellini inesplosi riemersi dalle acque. Nella regione ne sono già stati trovati sei, ma il rischio sarà ancora più grande quando le acque si ritireranno, «compariranno ordigni nelle strade, nei parcheggi, nei parchi e i cittadini devono sapere come comportarsi» ha detto il referente del dipartimento, Giovanni Lafirenze.

© Riproduzione riservata