«Le parole di Conte hanno avuto un effetto devastante, siamo passati dalla pandemia al pandemonio». A dirlo è il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris in un'intervista a La Stampa in merito all'ultimo dpcm che ha dato ai sindaci la responsabilità di eventuali chiusure anti Covid. Per il primo cittadino napoletano, l'ultimo dpcm «di fatto» non ha «nulla di nuovo, si ribadisce quello che già avviene, le riunioni del Comitato per l'ordine pubblico servono anche a questo.

A maggior ragione è stato sbagliato quel messaggio, ansiogeno e lacerante, che rischia di acuire le tensioni sociali», con i «ragazzi additati come untori». Per De Magistris, i «coprifuoco settoriali sono inattuabili» soprattutto perché «come polizia municipale siamo sempre in difficoltà, non abbiamo risorse per assumere nuovo personale. Ma il punto è che chiudere una piazza non è la soluzione, perché la gente si sposterà in un'altra piazza vicina, come in un grande e inutile gioco dell'oca. Siamo qui a parlare di questo perché alla fine nel Dpcm c'era poco altro», sottolinea.

L’attacco a De Luca

Intervenendo su Rai Radio1 all'interno di Radio anch'io condotto da Giorgio Zanchini il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha attaccato duramente la gestione del all’emergenza dovuta Covid-19 del presidente della Campania, Vincenzo De Luca.

Le dichiarazioni

Il primo cittadino ha detto: «è chiaro che ci siano stati errori molto gravi della regione e non è uno scaricabarile, i numeri parlano da soli. Le persone a casa sono sole, appena aumenta la febbre vanno in ospedale, il virus è fuori controllo, la medicina territoriale è stata smantellata già prima della pandemia. De Luca ha vietato anche ai medici di dire la verità. Il tampone viene fatto dopo molti giorni. Il problema non sono i ragazzi. Non prendiamocela con i cittadini che hanno avuto in gran parte un atteggiamento responsabile».

De Magistris ha poi aggiunto: «Che tristezza chiudere le scuole appena riaperte. Adesso il tema centrale è facciamo presto. In questo momento bisogna essere uniti, bene la marcia indietro del governo, Conte forse era stanco l'altra sera in conferenza stampa. La gente sta capendo che bisogna essere responsabili ma non rinunciare subito agli altri diritti».

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