Il vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 che viene sviluppato da Università di Oxford e AstraZeneca è sicuro e genera risposta immunitaria in tutti i gruppi di età analizzati, inclusi gli over 70. È quanto emerge dai risultati preliminari della fase II della sperimentazione per il farmaco, pubblicati sulla rivista The Lancet.

Nei giorni recenti, varie case farmaceutiche hanno dato notizie promettenti sui potenziali vaccini in via di sviluppo, tra cui Pfizer-BioNTech che ha dato notizia di efficacia pari al 95 per cento e quindi dell'imminente richiesta alla Food and Drug Administration statunitense di autorizzazione all'uso d'emergenza.

Il farmaco sviluppato a Oxford è stato testato su 560 volontari adulti, divisi in tre gruppi di età: fino a 55 anni, fino a 69 anni e sopra i 70 anni. Due settimane dopo la seconda somministrazione, il 99 per cento di loro aveva sviluppato risposte immunitarie.

Tra gli effetti collaterali più comuni ci sono sensazione di affaticamento, mal di testa, febbre e dolore muscolare; tredici le reazioni collaterali più gravi segnalate, ma nessuna è poi risultata collegata direttamente al vaccino, che si somministra per via intramuscolare.

È stato anche osservato che l'immunizzazione meglio tollerata negli adulti di età avanzata, più che nei giovani: tra gli under 55 sono state registrate reazioni di tipo locale nell'88 per cento dei casi, nella fascia 56-69 nel 73 per cento e in quella superiore del 61 per cento.

Gli studi proseguono per confermare i risultati nella fase III, nonché l'efficacia nella protezione contro l'infezione da Sars-CoV-2 in un gruppo più ampio di persone, tra cui persone anziane con patologie pregresse. «Le risposte immunitarie dei vaccini sono spesso minori negli anziani perché il sistema immunitario si deteriora gradualmente con l'età, il che rende più suscettibili alle infezioni. È quindi fondamentale che i vaccini contro il Covid-19 siano testati in questo gruppo», ha commentato l'autore principale dello studio, il professor Andrew Pollard, dell'Università di Oxford.

«Le robuste risposte di anticorpi e cellule T osservate nelle persone anziane nel nostro studio sono incoraggianti. Le popolazioni a maggior rischio di malattia grave da Covid-19 includono persone con problemi di salute pregressi e adulti più anziani. Ci auguriamo che questo significhi che il nostro vaccino aiuterà a proteggere alcune delle persone più vulnerabili della società, ma saranno necessarie ulteriori ricerche prima di poter essere sicuri», ha spiegato il coautore, il dottor Maheshi Ramasamy, dell'Università di Oxford.

Quello di Oxford-AstraZeneca è il quinto studio clinico pubblicato di un potenziale vaccino contro il coronavirus su una popolazione  anziana. Anche altri vaccini contro il Covid-19 generano risposte immunitarie negli anziani, ma confrontare risultati di studi diversi può essere complesso.

Una sperimentazione ha mostrato risposte immunitarie simili in adulti giovani e anziani (vaccino Moderna mRNA), mentre altri hanno suggerito risposte più basse negli anziani (CanSino, Pfizer/BioNTech e SinoPharm/Beijing Institute of Biological Products).

Gli autori dello studio hanno sottolineato alcune limitazioni, tra cui il fatto che i partecipanti nella fascia di età più anziana avevano età media di 73-74 anni e pochi problemi di salute pregressi, quindi i dati potrebbero non essere rappresentativi. Infine, quasi tutti i partecipanti erano bianchi e non fumatori, quindi potenzialmente anch'essi non rappresentativi della popolazione generale. Per questo, nella fase 3 saranno incluse persone di una vasta gamma di contesti, Paesi ed etnie.

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