Alla Vastarredo, un’azienda di Vasto, in Abruzzo, la sera del 25 agosto aspettavano il contratto controfirmato per la fornitura dei banchi per la scuola chiesta dal commissario per l’emergenza del Covid-19, Domenico Arcuri. Scadenza della consegna: fine ottobre.

La Vastarredo è una delle sette aziende che formano l’associazione temporanea di imprese che ha partecipato al bando di gara per le forniture dei banchi scolastici pubblicato il 20 luglio dalla struttura del commissario. Ma per rispondere alle richieste delle scuole, dopo aver modificato i termini di consegna e mentre si definiscono i contratti azienda per azienda, il commissario sta chiedendo di contribuire alle forniture anche oltre a gara a cui diverse imprese non hanno partecipato, proprio perché non potevano rispettarne le condizioni.

Vastarredo è uno dei maggiori produttori italiani. L’associazione temporanea di imprese a cui partecipa ha presentato una offerta con condizioni diverse rispetto a quelle richieste dal commissario. Il bando, del resto, è stato modificato due volte.

L’ultima rettifica, pubblicata il 29 luglio, a un giorno dalla scadenza, ha prorogato la data finale per la presentazione delle offerte al 5 agosto, la sottoscrizione dei contratti dal 7 al 12 agosto e la fornitura dei banchi dal 31 agosto all’ 8 settembre “con conseguente proroga di fatto, del termine ultimo di ritardo tollerato per la consegna dei prodotti dal 7 settembre 2020 al 12 settembre 2020”.

Dopodiché, proprio il giorno della aggiudicazione della gara Arcuri ha annunciato in maniera informale un’ulteriore proroga della consegna a fine ottobre.

“Consegneremo tutto in due mesi”, dice Emidio Salvatorelli, presidente di Vastarredo. Assieme alla Mobilferro, Vastarredo coprirà il 70 per cento della fornitura dell’associazione temporanea che ha partecipato con un’offerta di 500mila banchi e 130mila sedie. Gli altri cinque soci si occuperanno del restante 30 per cento.

La fornitura di Vastarredo è importante perché è diretta alle regioni del sud che hanno espresso il bisogno maggiore: “Distribuiremo i nostri prodotti in particolare a Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia e poi, in quantità minore, a Emilia- Romagna e Umbria”.

La rettifica del bando prevede uno slittamento anche del ritardo tollerato, ed è perciò probabile che anche il contratto proroghi sia scadenze - mantenendo la formale data di fine ottobre - che ritardi.

Secondo diversi osservatori del settore che hanno chiesto di parlare in forma anonima, per le grosse forniture si potrebbe arrivare fino a fine novembre. Ma alle aziende viene chiesta la massima riservatezza.

Estel Group, società specializzata nell’arredo per casa e ufficio con sede a Thiene, provincia di Vicenza, ha partecipato alla gara e conferma di essere tra le imprese che forniranno le scuole. Lo stesso dice anche la responsabile comunicazione della Quadrifoglio, azienda di mobili della provincia di Treviso, in questo caso produttrice di normali banchi monoposto, che parla di un contratto in via di definizione, ma rimanda a metà settembre “per avere informazioni affidabili”.

Salvatorelli, di fronte alla richiesta di leggere una copia del contratto, eventualmente togliendo i dati sensibili, allerta direttamente la struttura commissariale, che subito telefona per avvertire che chiedere a un’azienda privata di inviare il contratto oscurando i dati sensibili è “quasi un reato”.

Ma a chi si possono chiedere dettagli sui contratti se il commissario non ha ancora pubblicato i vincitori della gara?

“Abbiamo trenta giorni di tempo secondo la legge per pubblicare i nomi dei vincitori. Di certo lo faremo prima della scadenza, ma ricordo che il commissario poteva anche non fare la gara e avvalersi dell’affidamento diretto”, dice l’ufficio stampa del commissario.

A questo punto, considerate le rettifiche e le condizioni imposte e non rispettate, forse sarebbe stato più corretto. In ogni caso, aggiungono dalla struttura del commissario, quasi a discolparsi per la gestione, “il bando è stato modificato dopo che le aziende hanno chiesto chiarimenti”.

“Non credo che riusciranno a ultimare le consegne entro i tempi”, dice Stefano Ghidini della C2 Group, l’azienda che si occupa di arredi didattici innovativi e che lavora in Italia anche con la Steelcase, società americana tra le più citate nelle settimane in cui si è discusso dei famosi banchi con le rotelle. Pensando di dover rispettare le condizioni iniziali della gara, la C2Group non ha partecipato.

Secondo Ghidini, considerando un lotto di 200mila pezzi (il minimo previsto dal bando) la partecipazione gli è costata “due milioni di euro di marginalità”, cioè il doppio dell’utile della società nell’ultimo anno.

Altri, come il gruppo Fantoni, produttore di mobili e pannelli, hanno recuperato la mancata partecipazione diventando fornitori della aziende che hanno fatto un’offerta senza rispettare le condizioni di gara: “Forniremo il truciolato ad alcuni produttori”, dicono dall’azienda della provincia di Udine.

A ulteriore conferma che arrivare alla quota richiesta seguendo le condizioni previste inizialmente era impossibile, alle aziende è stato chiesto di aumentare le forniture, anche di poco. “Invitalia ha fatto una richiesta extra gara ad Assodidattica per capire se c’era una ulteriore disponibilità per la produzione di 100mila pezzi”, dice Alessandro Zanchin, direttore generale della Gonzaga Arredi di Mantova (Gam) che fa parte dell’associazione ma non ha partecipato alla gara

Non eravamo in grado di adempiere, è la naturale matematica del settore”, dice Zanchin, “Consideri che il nostro mercato è stagionale, venivamo dal lockdown e dall’accumulo di ordini pregressi e si sapeva qual era la situazione. In alcune province e comuni gli amministratori, rendendosi conto della situazione, hanno provveduto agli ordini prima, verso fine giugno. Il risultato è che abbiamo avuto ordini triplicati. Bologna, per esempio, ha ordinato duemila pezzi, Cesena tremila e servono trenta o quaranta giorni per la produzione”.

Secondo Zanchin, la maggior parte delle richieste sono arrivate dalle scuole del sud che avevano materiale degli anni Settanta, i famosi banchi biposto. “Prima di dire che il problema erano i banchi bisognava approntare i piani anti Covid, lo stesso obiettivo poteva essere raggiunto con altre modalità. Invece ora si forniranno in fretta banchi di vecchia tipologia”.

Intanto l’associazione nazionale presidi ha chiesto un calendario preciso delle consegne già il 17 agosto, ma otto giorni dopo non ha ancora avuto risposte chiare: “I banchi dovrebbero arrivare entro metà ottobre, ma non ci sono date certe”.

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