Con un quarto degli abitanti sopra i 65 anni, la Liguria è la regione più anziana del paese e in autunno è stata una delle prime a sperimentare l’arrivo della seconda ondata.

Oggi, la Liguria è nel pieno della prima fase del piano di vaccinazione, quella in cui il vaccino viene somministrato al personale ospedaliero e ai dipendenti e gli ospiti delle Rsa, le strutture di ricovero per anziani.

Dopo la prima giornata di vaccinazioni simboliche, il 27 dicembre, il piano è iniziato il 30, con l’arrivo di circa 15.920 dosi, la quota delle 470mila dosi consegnate fino a ora da Pfizer-BioNTech che spetta alla regione.

Complici le ferie e i giorni di festa, la vaccinazione è cominciata a rilento, ma fino a ieri sera, le autorità sanitarie regionali avevano distribuito più del 50 per cento delle dosi ricevute, un risultato migliore di quello ottenuto da gran parte dei paesi europei e in linea con la media italiana (la regione che ha fatto meglio è il Lazio, con circa l’80 per cento delle dosi distribuite, quella che ha fatto peggio è la Calabria, con poco più del 20 per cento).

Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione dell’Azienda sanitaria della regione Liguria (Alisa) spiega concretamente con quali modalità la regione sta provvedendo a somministrare i vaccini in questa prima fase.

Quando sono cominciate le vaccinazioni in Liguria?

Il 27 dicembre con una giornata simbolica all’ospedale Policlinico San Martino. Poi, con l’arrivo dei primi carichi consistenti di vaccino Pfizer-BioNTech, il 31 dicembre è iniziata la campagna di vaccinazione in tutti gli altri punti di somministrazione.

Come si svolgono le vaccinazioni del personale sanitario?

In Liguria sono stati individuati 57 punti di vaccinazione fissi e 21 presidi mobili. Il modello previsionale predisposto da Alisa prevede di impiegare a livello regionale circa 300 persone: 54 medici, 166 infermieri, 28 operatori socio-sanitari e 56 amministrativi.

Qual è l’adesione del personale sanitario?

A livello regionale, per la prima ricognizione richiesta dalla struttura commissariale per l’emergenza, abbiamo registrato una disponibilità pari a circa il 90 per cento.

Come si svolgono invece le vaccinazioni all’interno delle Rsa?

Le vaccinazioni delle Rsa sono organizzate attraverso le Asl territorialmente competenti. Anche la somministrazione è a carico delle Asl, con il supporto del personale delle stesse Rsa. Nell’area metropolitana genovese, inoltre, è previsto in caso di necessità l’eventuale supporto di personale afferente agli ospedali dell’area metropolitana.

Quali sono i piani e gli obiettivi per accelerare la somministrazione?

Il modello di Alisa tiene conto delle dosi ricevute e di una quota di accantonamento pari al 30 per cento prevista per garantire il corretto timing della seconda somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech, prevista a partire dal ventunesimo giorno dopo la prima dose.

Tutte le Asl del territorio regionale stanno procedendo sulla base del proprio iter organizzativo; si prevede, per la prima fase in corso, la somministrazione di circa duemila dosi al giorno al fine di garantire la massima copertura, nel più breve tempo possibile.

Che tipo di aiuto la regione si aspetta da parte del commissario Arcuri per gestire la seconda fase di vaccinazione, quando bisognerà vaccinare una grossa fetta della popolazione?

Siamo in costante aggiornamento con la struttura commissariale e avremo ulteriori dettagli nel corso delle prossime interlocuzioni.

 

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