Di fronte alla crescita dei dati sul contagio da Covid-19, il report di monitoraggio relativo alla settimana 12-18 ottobre del Covid-19, realizzato dal ministero della Salute e dall'Istituto superiore di sanità (Iss) ritiene: «Fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie».

Il rapporto ricorda inoltre che «è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine».

Il professor Gianni Rezza, direttore dell'Iss, nel report ha inoltre detto: «Dato il contesto epidemiologico è importante mantenere il distanziamento fisico, l'uso costante delle mascherine, il lavaggio frequente delle mani e limitare le uscite da casa allo stretto necessario». 

Secondo il rapporto: «Questa settimana sono in aumento i focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico anche se la trasmissione intra-scolastica appare ancora limitata essendo pari al 3,5 per cento di tutti i nuovi i focolai in cui è stato segnalato il contesto di trasmissione. È tuttavia chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste». 

La necessità adesso è «alleggerire la pressione sui servizi sanitari, comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità». l’Iss avvisa inoltre del raggiungimento imminente «di soglie critiche dei servizi assistenziali»: l'evidenza di casi rapidamente in aumento con Rt nazionale di 1.5 , in media, indica una situazione «complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni». 


Importante aumento, questa settimana a livello nazionale, «nel numero di persone ricoverate (7.131 vs 4.519 in area medica, 750 vs 420 in terapia intensiva nei giorni 18/10 e 11/10, rispettivamente)». E conseguentemente, «aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva, con alcune Regioni sopra 10 per cento in entrambe le aree», precisano ancora l'Iss e il ministero della Salute, avvertendo che «Se l'andamento epidemiologico mantiene il ritmo attuale, esiste una probabilità elevata che numerose Regioni raggiungano soglie critiche di occupazione in brevissimo tempo».

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