Un cartello accanto ai tornelli di entrata del magazzino di Amazon avverte che è vietato fare fotografie e riprese video: per poterle fare è necessario richiedere un permesso, e devono essere approvate da Amazon prima di un’eventuale diffusione. Ciò che non può essere fotografato può però essere disegnato.

Dopo aver lavorato nei magazzini dell’azienda americana, ho realizzato alcune illustrazioni che riescono a mostrare ciò che prima di mettere piede in un magazzino di Amazon non è possibile neanche immaginare. Ho iniziato a lavorare in un centro di smistamento di Amazon come lavoratore somministrato qualche settimana prima del “picco” del 2020. Per “picco” si intende il periodo che va dal Black Friday (il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento americano) fino alla fine delle feste di Natale (epifania compresa).

In questo periodo, il numero dei dipendenti che lavorano all’interno del magazzino triplica rispetto ai mesi dell’anno che sono più tranquilli. In quel periodo ho lavorato in un centro di smistamento (“sort center”): un centro di interscambio che permette ai vari pacchi spediti (e già impacchettati) di percorrere il percorso più breve possibile verso il cliente finale. Queste pagine rappresentano visivamente come è strutturata la giornata tipo e i principali luoghi di lavoro nei magazzini di una delle aziende che sempre più ha cambiato il nostro modo di comprare e di consumare.



INGRESSO

La giornata di un lavoratore Amazon è divisa in due parti, durante le quali, generalmente, si svolgono differenti mansioni.
Una volta arrivati in magazzino per l’inizio della giornata di lavoro, si saprà qual è la mansione della mattina. Dopo la pausa pranzo invece quella del pomeriggio. Al magazzino si può accedere tramite il proprio tesserino.
Per la maggior parte delle mansioni da svolgere è necessario invece uno scanner, che si prende dall’apposito scaffale e che si rimetterà al suo posto al termine della giornata.


SPOGLIATOIO

Nello spogliatoio bisogna lasciare i propri effetti personali che non si possono portare all’interno del magazzino (telefono, chiavi, portafoglio…). Alla parete c’è un monitor che per ogni lavoratore, assegna una specifica mansione e l’orario della pausa.

Sulle pareti dello spogliatoio e della mensa sono scritti a caratteri enormi i 14 principi di leadership di Jeff Bezos (da concetti come “Responsabilità” e “Passione per il cliente” a “Pensare in grande” e “Conseguire risultati”).


INBOUND

L’inbound è l’area del magazzino dove arrivano i camion, provenienti da altri magazzini, con le merci da smistare.
Alcuni lavoratori (gli unloader) scaricano dai tir dei grandi scatoloni (80x120 cm e 180 cm di altezza) con la parte superiore aperta contenenti i pacchi che dovranno arrivare ai clienti. Altri lavoratori (i feeder) sistemano sul nastro trasportatore i pacchi per lo smistamento nelle varie parti del magazzino.


SUPPORT INBOUND

Gli scatoloni ormai svuotati nell’area inbound subiscono un processo di riutilizzo. Chi lavora in questa zona deve smontare gli scatoloni, composti da una parte di cartone e una base di pallet.
Le diverse parti vengono poi divise in base alle loro condizioni e al loro possibile stato di riutilizzo.


OUTBOUND

L’area outbound è distribuita lungo gli altri tre lati del magazzino (il quarto lato è l’area inbound). I pacchi che sono stati messi sui nastri trasportatori nella zona inbound vengono convogliati nel nastro trasportatore sopraelevato che percorre l’intero magazzino.
Qui, grazie a un sistema di lettori di codici a barre, il pacco arriva alla sua destinazione finale attraverso un sistema di scivoli. Al termine dei quali si trovano alcuni lavoratori (i sorter ), che si occupano di prendere i pacchi e metterli negli scatoloni.

Una volta riempiti, vengono chiusi e a quel punto altri lavoratori (i water spider), muniti di una stampante termica, chiudono virtualmente lo scatolone stampando un’etichetta dove vengono riportati tutti i dati necessari per la spedizione (il magazzino di destinazione, l’orario entro il quale deve partire, il numero di pacchi contenuti negli scatoloni, ecc.).

Una volta posta l’etichetta, lo scatolone può essere preso da un altro lavoratore (i runner) che si occupa di portarlo al prossimo tir che lo porterà via.


MENSA

Nella sala mensa e sala relax si attende l’inizio del turno e si fa la pausa di mezz’ora.
I tavolini, durante la pandemia, sono stati disposti in modo da far rispettare il distanziamento di due metri. Ci sono numerose lavagne con diversi scopi: da quella che segnala i turni per le varie settimane dell’anno fino alla “Voa” ( Voice of associates).

La Voa è una lavagna dove i lavoratori possono suggerire le loro idee per migliorare gli standard di lavoro. Viene effettivamente letta dai manager, che scrivono direttamente sulla lavagna le loro risposte in merito. Sulle pareti sono inoltre presenti alcuni dei quattordici principi base di leadership di Bezos.


NON-CON

È l’area in cui vengono smistati i pacchi la cui misura supera i 120 cm o che pesano oltre i 15 kg. L’area “ non-con” sta per l’inglese “ non conveyable”, cioè non convogliabile sul nastro trasportatore sopraelevato. Il nastro infatti effettua un percorso lungo, con curve, per tutto il magazzino e i pacchi che trasporta devono avere misure specifiche e pesi non troppo elevati. Per esempio i pacchi oltre i 15 kg rischiano di essere un pericolo.

È qui che i pacchi non conformi vengono inseriti in diverse gabbie e smistati a seconda della rispettiva destinazione e caricati nei camion.


STAGING LINES

Sono zone di sosta disposte in varie parti del magazzino per gli scatoloni in attesa di essere caricati nei rimorchi dei tir. Tutti gli scatoloni della stessa fila hanno la stessa destinazione.

Oltre ai lavoratori che in questa zona portano i pacchi (i runner), qui ci lavorano anche coloro che si occupano di caricarli sul camion (i loader).
Questa mansione è una delle poche che vengono svolte per l’intera giornata di lavoro. Non c’è quindi una diversa mansione la mattina o il pomeriggio per questi lavoratori.

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