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Così è fallita la propaganda “populista” di Salvini

04/01/2021 Milano, Camera ardente di Marco Formentini a Palazzo Marino; nella foto Matteo Salvini
04/01/2021 Milano, Camera ardente di Marco Formentini a Palazzo Marino; nella foto Matteo Salvini

A novembre ha sospeso le pubblicazioni la testata simbolo del sovranismo dell’ex ministro. Al suo posto un nuovo giornale durato appena cinque giorni. Storia segreta della “Bestia” ferita, tra milioni di euro sospetti e fallimenti

  • C’era una volta “Il Populista”, l’organo di propaganda per eccellenza della Lega guidata da Matteo Salvini. «Audace, istintivo, fuori controllo...Libera la bestia che c’è in te», lo slogan di presentazione era il concentrato ideologico della svolta sovranista.
  • Dall’11 novembre doveva essere sostituto da “Federal Post”, durato appena qualche giorno. Presentato in pompa magna, con l’ambizione di diventare «l’Huffington post di destra», così testuale senza ironia.
  • Storia segreta della propaganda leghista guidata da Luca Morisi, tra milioni di euro spesi e progetti falliti. 

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