Nelle persone che hanno ricevuto la dose booster, l’efficacia del vaccino contro la malattia grave è del 92 per cento, mentre contro il rischio di infettarsi è del 63 per cento. Lo rileva l’Iss, l’Istituto superiore di sanità nel suo report settimanale esteso.

  • Nel dettaglio, la capacità di prevenire la malattia grave, nei soggetti che hanno ricevuto la dose booster, «è pari a 85 per cento nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, dell'88 per cento nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e dell'82 per cento nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni». L'efficacia del vaccino contro l’insorgere della malattia, invece è nel dettaglio pari al 63 per cento per coloro che hanno completato il ciclo entro 90 giorni, del 52 per cento tra i 91 e 120 giorni dalla dose booster, e del 44 per cento oltre 120 giorni».
  • Il tasso mortalità per Covid è di 15 volte superiore per i non vaccinati rispetto a chi ha la dose booster. Il tasso di mortalità per i non vaccinati (107 decessi per 100mila abitanti) risulta circa cinque volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da 120 giorni (21 decessi per 100mila abitanti), mentre è di 15 volte superiore a quello dei vaccinati con dose booster (7 decessi per 100milaabitanti).
  • In relazione ai ricoveri, i non vaccinati rischiano di finire in terapia intensiva per Covid 16 volte di più rispetto a chi ha la dose booster. Per i non vaccinati si registrano infatti 25 ricoveri in terapia intensiva su 100mila abitanti, mentre tra chi ha completato il ciclo vaccinale da 120 giorni se ne registrano 5 ogni 100mila, cioè cinque volte in meno. Invece tra coloro che hanno ricevuto anche la dose booster, i ricoveri in terapia intensiva sono 2 su 100mila abitanti, cioè 16 volte in meno rispetto ai non vaccinati.

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