Dal primo maggio, 221 operatori rimarranno senza lavoro, mentre altri 322 avranno un destino imprecisato. Dopo giorni di proteste, oggi l’occupazione. «La invitiamo a lottare con noi e per noi», l’appello al presidente della Repubblica
Questa mattina i lavoratori Covisian-Almaviva hanno occupato la sede del call center, in via in via Ugo La Malfa, a Palermo, come forma di protesta per la vertenza che riguarda 543 operatori palermitani a rischio licenziamento. Poi hanno fatto pervenire al capo dello stato, Sergio Mattarella, una lettera in cui lo invitavano «a lottare con noi e per noi affinché lo stato non rinneghi lo stato».
- Secondo un accordo sottoscritto a ottobre 2021, i lavoratori di Almaviva, che forniva il servizio di call center ad Alitalia, sarebbero dovuti essere contrattualizzati dalla società Covisian. Quest’ultima, in seguito a un bando di gara, si era aggiudicata la fornitura del servizio, dopo che Ita Airways (interamente partecipata dallo stato) era subentrata ad Alitalia. L’accordo, secondo i sindacati, prevedeva che 221 operatori fossero contrattualizzati in modo definitivo entro il 30 aprile, gli altri entro la fine dell’anno. Poi ci sarebbe stato il dietrofront di Ita.
- Lo scorso 20 aprile era stato convocato un tavolo di confronto al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dove erano stati invitati i vertici di Covisian, Almaviva e Ita Airways, i sindacati, il presidente della regione Sicilia e il sindaco del comune di Palermo. Tuttavia, Ita non si era presentata, definendosi parte lesa.
- Dei 543 operatori a rischio, 221 sono già transitati da Almaviva a Covisian e dal primo maggio rimarrebbero senza lavoro. I restanti 322, invece si trovavano ancora nel bacino Almaviva, che ha annunciato di aver avviato una procedura di licenziamento collettivo.
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