Settanta tra chef e dipendenti hanno sottoscritto una lettera di risposta a Jason Atherton, che in una intervista al Times negava che il fenomeno fosse presente nel settore. In realtà riflette la sua struttura fortemente maschilista, dove si passa sopra a troppi episodi calpestando la dignità umana
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Cibo, disponibile sulla app di Domani e in edicola
«Solo perché non hai vissuto qualcosa in prima persona, non significa che non esista». Più che un consiglio, un monito. A lanciarlo è stata Sally Abé, chef-director del londinese The Pem, nella speranza che a raccoglierlo fosse il collega Jason Atherton. Non uno qualunque, ma uno chef che vanta una stella Michelin e sedici ristoranti aperti in giro per il mondo. Lo stesso che, pochi giorni prima, aveva rilasciato un’intervista al Times in cui sosteneva di non vedere sessismo nelle cucine. O perl



