Le società italiane del ricco parlamentare leghista sono controllate da tre holding lussemburghesi. E al vertice della catena due società nelle mani della commercialista Moreschi . Il caso del “bonus” da 4 milioni
Scavare fino alle radici dell’impero di Antonio Angelucci permette di capire moltissime cose sull’origine e sul consolidamento del suo potere. La lettura dei documenti societari restituisce una certezza: i due settori in cui è attivo, editoria e sanità, seppure diversi sono funzionali l’uno all’altro. Almeno questo dice la storia meno conosciuta del parlamentare più ricco d’Italia. Per comprendere il travaso di risorse e interessi partiamo dall’ultima sfida dell’ex portantino dell’ospedale San C



