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Da Rosarno alla Lombardia: il caporalato non ha confini

PH Terra!/Giovanni Culmone
PH Terra!/Giovanni Culmone
  • Il caporalato non può essere letto solo come un fenomeno migratorio, ma come la risultante delle distorsioni che animano il mercato agroalimentare, dominato dalla Grande distribuzione organizzata (Gdo) che, in modo diretto o indiretto, stabilisce i prezzi di tutta la filiera, determinando anche il costo del lavoro.
  • Il caporalato al nord si è evoluto in forme di sfruttamento più ricercate, che riescono a sfuggire ai controlli perché hanno una facciata pulita e completamente legale. Il caporalato in questi luoghi non prevede ghetti né rotonde, come siamo abituati a vederli al sud.
  • Indagare le nuove sembianze dello sfruttamento intrecciandole al modello produttivo è il lavoro che Terra! porta avanti ormai da anni. E farlo in una delle regioni che presenta il più alto numero di procedimenti giudiziari per caporalato, è ancora più necessario

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