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Lazio, da Sputnik ai fondi “benefici”: tutti i guai del candidato del centrosinistra D’Amato

LaPresse
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  • Il contrasto al covid, la fine del commissariamento, la campagna vaccinale. Alessio D’Amato ha raccontato le sue prodezze da assessore alla Sanità nel Lazio, ha sfidato Giuseppe Conte al quale «non vuole lasciare la patente di riformista e progressista». 
  • Ha conquistato la candidatura a presidente della regione mettendo in un angolo i dubbi e le perplessità del Pd.
  • Quello che non ha raccontato D’Amato è la sua conversione nei confronti di Francesco Vaia, oggi direttore generale dello Spallanzani, l’accordo con i russi e la recente condanna comminata dalla giustizia contabile in primo grado, ha danneggiato la regione che dovrebbe guidare.

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