Sfuma il rimbalzo che martedì aveva sollevato gli umori degli investitori. Male anche Milano, in linea con le altre piazze europee. A trascinare verso il basso gli indici continentali mercoledì sono i titoli farmaceutici: gli investitori temono l’introduzione stretto giro di dazi anche su questa categoria di prodotti. 

Uniche piazze in controtendenza quelle della Cina continentale, anche se il clima positivo dovuto alle scommesse sull’impegno del presidente Xi Jinping si è esteso anche a Hong Kong. Ha chiuso male invece il Nikkei a Tokyo.

Nel frattempo, continua il profluvio di dichiarazioni in arrivo dalla Casa bianca, dove a inizio settimana hanno iniziato ad accapigliarsi anche i consiglieri di Donald Trump e attualmente si contrappongono in maniera particolarmente dura Elon Musk e Peter Navarro, il consigliere economico del presidente, definito dall’imprenditore «scemo come un sacco di mattoni». 

Ma Trump continua per la sua strada: nella notte italiana ha spiegato che «i paesi mi chiamano e mi leccano il culo. Muoiono per fare accordi». 

E poi, una serie di altre dichiarazioni: «L’establishment globalista che ha governato il Paese per decenni si lamenta che sto facendo quello che ho promesso di fare» ha continuato il presidente, che ha anche annunciato ulteriori dazi sui prodotti farmaceutici.

PUNTI CHIAVE

19:32

Sospesi per 90 giorni i dazi

18:02

Nuovo crollo delle borse europee: Milano chiude a -2,75 per cento. Parigi la peggiore

13:24

La Cina alza i dazi sui beni americani all'84 per cento

20:08

Wall street: continua la corsa del Nasdaq che supera il +10 per cento

Dopo gli annunci di trump rimbalzano le borse americane. Il Nasdaq sale del 10,07 a 16.824,04 punti, lo S&P 500 che guadagna l'8,12% a 5.387,41 punti mentre il Dow Jones segna un +6,91%.

19:55

Borse: Apple fa registrare l'aumento maggiore dal 2020 dopo stop ai dazi

Apple vola in borsa dopo l'annuncio di Trump: i titoli dell'azienda di Cupertino al +13%, è il risultato migliore da marzo 2020

19:53

La Casa bianca su X conferma lo stop ai dazi

L'account ufficiale della Casa bianca rilancia l'annuncio di Trump, fatto sul social Truth, sullo stop ai dazi. Pausa di 90 giorni per tutti i paesi tranne che per la Cina per cui i dazi salgono con effetto immediato al 125 per cento

 

19:40

Vola Wall street dopo annuncio di Trump

Il Dow Jones sale 6,59 per cento a 40.136,09 punti, il Nasdaq avanza dell'8,35 per cento a 16.462,05 punti mentre lo S&P 500 avanza del 7,3 per cento

19:32

Trump: "Dazi al 125 per cento alla Cina"

"In base alla mancanza di rispetto che la Cina ha dimostrato verso i mercati mondiali, sto pertanto aumentando la tariffa applicata alla Cina da parte degli Stati Uniti d'America al 125 per cento, con effetto immediato. Spero che, a un certo punto, e possibilmente nel prossimo futuro, la Cina si renderà conto che i tempi in cui si approfittava degli Stati Uniti, e di altri Paesi, non sono più sostenibili né accettabili", scrive Trump su Truth.

19:32

Sospesi per 90 giorni i dazi

Trump ha annunciato che sospenderà i dazi per 90 giorni, con effetto immediato.

19:20

Wall street in crescita

Wall Street accelera dopo il buon esito dell'asta di Treasury a 10 anni. Il Dow Jones sale dell'1,26 per cento a 38.108,54 punti, il Nasdaq avanza del 2,49 per cento a 15.642,70 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell'1,42 per cento a 5.051,98 punti.

19:15

L'Equador riduce i dazi sull'import di veicoli dagli Usa

Il Comitato per il commercio estero dell'Ecuador (Comex) ha deciso di ridurre al 10 per cento i dazi sulle importazioni di veicoli dagli Stati Uniti. La misura sarà valida fino al 31 dicembre 2025. Attualmente le tariffe imposte variano tra il 35 e il 40 per cento a seconda dei modelli. La decisione arriva a pochi giorni dall'annuncio della Casa Bianca di imporre tariffe del 10 per cento a tutti i prodotti esportati da Quito verso gli Usa per "dare un segnale positivo di cooperazione economica e volontà di dialogo".

18:02

Nuovo crollo delle borse europee: Milano chiude a -2,75 per cento. Parigi la peggiore

Dopo l'ennesima giornata complicata si sono chiuse con segno negativo le principali borse europee. A Milano il Ftse Mib lascia sul terreno il 2,75 per cento a 32.730 punti. Francoforte chiude a -3 per cento con il Dax a 19.670 punti. Parigi lascia sul terreno il 3,34% con il Cac 40 a 6.863 punti. Londra cede il 2,9 per cento con il Ftse 100 a 7.679 punti.

17:31

Wall Street rallenta

Wall Street rallenta in una seduta volatile. Il Dow Jones perde lo 0,69% a 37.397,76 punti, il Nasdaq sale dello 0,28% a 15.311,23 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,55% a 4.959,88 punti.

16:01

Unione europea: contro dazi da 20,9 miliardi agli Stati uniti

L'Unione europea ha dato il via libera all'introduzione di una serie di controdazi contro gli Stati Uniti, in risposta alle tariffe imposte da Washington su acciaio e alluminio. Le nuove misure prevedono dazi doganali, per lo più del 25%, che entreranno in vigore in tre fasi: la prima il 15 aprile, la seconda il 16 maggio e la terza il 1° dicembre.

L'approvazione è avvenuta nell’ambito della procedura di Comitatologia, che prevede il coinvolgimento dei rappresentanti degli Stati membri per esprimere un parere formale sugli atti esecutivi della Commissione europea. Durante la votazione, avvenuta per alzata di mano, tutti i Paesi hanno dato parere favorevole, ad eccezione dell’Ungheria, che si è espressa contro attraverso il rappresentante del governo guidato da Viktor Orbán.

I dazi decisi dall'Ue nei confronti degli Stati uniti saranno riscossi a partire dal 15 aprile per un valore complessivo pari a 20,9 miliardi di euro. Lo hanno comunicato fonti della Commissione europea dopo il via libera degli Stati membri. La riscossione sarà graduale: la prima tranche al via il 15 aprile vale 3,9 miliardi di euro, la seconda del 16 maggio vale 13,5 miliardi e la terza, il primo dicembre, 3,5 miliardi.

13:24

La Cina alza i dazi sui beni americani all'84 per cento

La Cina ha annunciato che imporrà dazi aggiuntivi sui prodotti statunitensi a partire da giovedì.

Pechino applicherà una tassa sulle importazioni dell'84 per cento, con un aumento del 50 per cento rispetto alle imposte precedenti. Questo dopo che gli Stati Uniti hanno imposto alla Cina un dazio aggiuntivo del 50 per cento questa settimana, facendo arrivare i dazi statunitensi sulla Cina al 104 per cento.

12:24

Male le europee, soffrono i titoli farmaceutici

In linea con il resto del continente, Milano continua ad accumulare perdite. Pesanti anche Londra, Parigi e Francoforte. A Piazza Affari, nello specifico, male i titoli farmaceutici dopo che Donald Trump ha annunciato di voler introdurre dazi anche su quel tipo di prodotti: tra i peggiori, Recordati, Diasorin e Amplifon. 

11:43

Pechino prepara un vertice d'emergenza sui dazi

La leadership cinese prevede di tenere un incontro di alto livello, possibile già oggi, per definire le misure volte a rilanciare l'economia e a stabilizzare i mercati dei capitali, nel mezzo dell'impennata delle tensioni nella guerra commerciale con gli Usa. Lo riporta la Reuters sul suo sito, ricordando i timori degli economisti su uno scenario di minor crescita del Dragone nel 2025 pari anche all'1-2 per cento del Pil.

Nel frattempo la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, in un post su X fa sapere che "il popolo cinese non si piegherà a nessuna minaccia"

 

11:36

I listini europei provano a ridurre le perdite

Provano a ridurre le perdite le Borse europee grazie ai futures Usa che hanno quasi annullato i ribassi. Le vendite colpiscono soprattutto i farmaceutici dopo che Donald Trump ha annunciato nuovi dazi e i titoli dell'energia col petrolio ancora in calo. La peggiore è Francoforte (-2,5 per cento) fra vendite che non risparmiano nessun settore anche se a Milano (-1,9 per cento) ha ridotto le perdite Stm (-3 per cento). Fra i titoli dell'auto Stellantis ha cambiato direzione e guadagna l'1,6 per cento, l'unica con segno positivo insieme a Iveco (+0,85 per cento) sulla scia del recupero di Volkswagen (+1,8 per cento) che ha annunciato consegne in crescita.

10:47

Hong Kong in miglioramento nel finale, chiude sopra la parità

La Borsa di Hong Kong gira e chiude in positivo grazie al rally registrato nel finale: l'indice Hang Senge, recuperando circa l'1 per cento, termina a seduta con un rialzo dello 0,68 per cento.

10:03

Chiusura positiva per Shanghai, fiducia nel governo

Chiudono in positivo per le Borse della Cina continentale: l'aspettativa per gli interventi imminenti delle autorità di Pechino per stabilizzare i mercati e proteggerli dalle conseguenze della guerra commerciale è elevata.

Shanghai ha terminato la seduta in progresso dell'1,31 per cento e Shenzhen dell'1,77 per cento. Positiva anche Hong Kong, ancora aperta, che sta guadagnando l'1,14 per cento. Secondo le indiscrezioni, si potrebbe tenere già in giornata una riunione tra i più alti vertici della nomenclatura cinese per discutere le misure per rilanciare l'economia e stabilizzare i mercati dei capitali. Tra le iniziative allo studio ci sarebbero strumenti per stimolare i consumi interni e sostenere i mercati dei capitali, nonché sconti fiscali sulle esportazioni.

09:29

Cina: "Misure vigorose" contro i dazi

La Cina adotterà "misure ferme e vigorose" per proteggere i propri interessi in risposta ai nuovi dazi statunitensi del 104 per cento sul paese asiatico, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian. "Il legittimo diritto del popolo cinese allo sviluppo è inalienabile. La sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina sono inviolabili", ha aggiunto il portavoce.

Una dichiarazione simile giunge anche dal Ministero del Commercio cinese, il quale afferma che "con ferma volontà e consistenti risorse, la Cina adotterà contromisure risolute e combatterà fino alla fine se gli Stati Uniti insisteranno con l'escalation di misure restrittive economiche e commerciali". 

09:16

Xi per "rafforzare le catene di approvvigionamento" cerca i paesi vicini

La Cina rafforzerà "i legami strategici con i paesi vicini" al fine di gestire "in modo appropriato" le divergenze e "di rafforzare le catene di approvvigionamento".

Il presidente Xi Jinping, nelle sue prime dichiarazioni pubbliche dopo l'escalation della guerra commerciale con gli Usa, ha invitato "a costruire una comunità con un futuro condiviso" nella regione e a impegnarsi "ad aprire nuove strade per il lavoro di buon vicinato". Intervenendo a una conferenza di due giorni sulle relazioni regionali, Xi ha rimarcato la necessità di "consolidare la fiducia reciproca" con le altre nazioni.

09:15

Giù anche le altre piazze europee in apertura

Oltre a Piazza Affari, in calo anche le altre borse continentali. Francoforte perde il 2,2 per cento e Londra il 2,07 per cento. Limita il calo Parigi (-0,21%). 

09:12

Male l'apertura di Milano, il Ftse Mib a -3,07 per cento

Piazza Affari apre in deciso ribasso. L'indice Ftse Mib perde il 3,07 per cento. Nessun titolo risulta al rialzo, mentre nelle prime battute Stmicroelectronics registra -6,29 per cento, Stellantis -5,73 per cento. Tra gli energetici Saipem perde il 4,25 per cento ed Eni il 4,09 per cento. Leonardo lascia sul terreno il 2,15 per cento.

09:03

Tokyo chiude in rosso del 3,9 per cento

La Borsa di Tokyo chiude la seduta in pesante ribasso, annullando il tentativo di recupero di ieri. Il listino di riferimento Nikkei segna una flessione dello il 3,93 per cento. Sul mercato dei cambi lo yen torna a rivalutarsi sul dollaro.

08:48

Lo spread apre in forte rialzo

Spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni in netto aumento: il differenziale ha avviato la seduta a 130 punti base contro i 122 della chiusura di ieri, con il mercato che prosegue la tendenza a privilegiare i titoli di Stato tedeschi come "beni rifugio". Il rendimento del prodotto del Tesoro è al 3,97 per cento.

08:35

Urso: "Guerra agli Stati Uniti è un rigurgito del comunismo"

 "Noi sappiamo cosa sia il Made in Italy, come si realizza una politica industriale e come si valorizza il lavoro. E sappiamo anche come si tutela la nazione. Chi chiama alla guerra contro gli Stati Uniti non vuole il bene del paese: spesso è un fenomeno del passato, un rigurgito del comunismo" ha detto, in un'intervista alla Stampa, il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso.

"Pensi se vi fosse una reazione simile negli States, se qualcuno li prendesse sul serio e invitasse a boicottare il Made in Italy" aggiunge. Cosa può fare il governo per supportare le imprese più esposte ai dazi di Trump? "Indicare all'Europa la strada maestra del dialogo con gli Stati Uniti per scongiurare l'escalation e quindi la guerra commerciale e, nel contempo, difendere il mercato interno dall'ondata di sovrapproduzione cinese, adottando misure di salvaguardia per evitare che si riversi interamente sul nostro continente" risponde il ministro. 

08:33

Nissan valuta il trasferimento di parte della produzione negli Usa

Nissan starebbe valutando di trasferire parte della produzione da uno dei suoi stabilimenti a Fukuoka, nel sudovest del Giappone, agli Stati Uniti. L'obiettivo sarebbe quello di attenuare l'impatto dei dazi. Nissan starebbe pianificando in particolare un calo della produzione del Suv Rogue, destinato all'esportazione, in uno dei suoi due impianti nella prefettura di Fukuoka, incrementando al contempo quella negli Stati Uniti. 

08:20

Trump: "Accordi su misura con i partner commerciali"

 Il presidente Usa, Donald Trump, ha assicurato che concluderà “accordi su misura” con i partner commerciali degli Stati Uniti. “Sta andando tutto molto bene per noi, stiamo facendo quelli che io chiamo accordi su misura, non prêt-à-porter, ma alta moda. In questo momento, il Giappone è in procinto di concludere un accordo, così come la Corea del Sud. E altri ancora”, ha detto il presidente americano al Congresso.

07:30

Trump: "Anche la Cina cercherà l'accordo"

Donald Trump ha ribadito di essere convinto della sua battaglia sui dazi. "So dannatamente bene quello che sto facendo" ha spiegato al gala del comitato elettorale Repubblican. "I produttori di microchip stanno arrivando - ha aggiunto - tutti stanno arrivando, non abbiamo mai visto niente di simile". 

Per il presidente, la Cina a un certo punto cercherà l'accordo. E comunque, dal suo punto di vista non c'è per forza bisogno di trovare un compromesso. "Noi - ha detto, parlando al gala del comitato elettorale Repubblicano - non vogliamo necessariamente fare accordi con gli altri Paesi. Siamo felici come stiamo, incassando i nostri due miliardi di dollari al giorno, ma loro vogliono trovare l'accordo con noi". 

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