Deas punta su Festucci, era in affari con Crosetto jr.

Un’altra trasformazione. Un’altra rivoluzione interna. Non sembra esserci pace per Deas, la società attiva nel settore della cybersicurezza che negli anni ha fatto incetta di appalti e affidamenti d’oro. Dallo scorso marzo, quando gli uomini della Guardia di finanza di Roma ne hanno perquisito le sedi, molte cose sono cambiate. Indagata per tentato peculato, in concorso all’ad di Sogei Cristiano Cannarsa, la proprietaria della spa, Stefania Ranzato, ha fatto un passo indietro. E così l’ex capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli, è stato nominato presidente del cda, mentre l’ex deputato pentastellato Massimo Artini è diventato ad. Ma in base a quanto appreso da Domani, l’assetto di Deas è stato ancora una volta cambiato. L’inchiesta sulla società di cybersicurezza Deas Spa, cosa sappiamo finora: indagati, appalti e affari nel mirino I motivi? Le indiscrezioni fanno riferimento a diversità di vedute sui bilanci e su quegli affari che in pochissimo tempo hanno portato l’azienda di Ranzato a essere un piccolo impero da 20milioni di fatturato e uno di capitale sociale. Cosa fare, dunque, per risolvere il problema? L’amico ritrovato Stravolgere il cda, di cui Ranzato ora fa parte nella veste di consigliera. A giugno Vecciarelli ha infatti assunto, oltre alla carica di presidente, quella di amministratore delegato (che fine ha fatto Artini?). In più è stato nominato un vicepresidente: Carlo Festucci, che dal 1993 fino ad aprile almeno è stato segretario generale di Aiad, la federazione delle aziende della difesa, in passato presieduta dal ministro Guido Crosetto. Un dirigente, insomma, che il capo del dicastero di via XX settembre conosce benissimo. Non solo per Aiad. Festucci sedeva anche nel cda di un’azienda che, cancellata un anno fa, aveva tra i soci sua figlia Giorgia ma anche il figlio del fondatore di Fratelli d’Italia. Appalti e contratti segreti: faro dei pm sui rapporti tra la Deas e la Marina È la ditta Entheos Worldwide srl, avviata nel 2020, in piena crisi Covid, per lo sviluppo e la commercializzazione di servizi per la telemedicina.«È nata per esportare all’estero la piattaforma di telemedicina di una start up italiana che si chiama Entheos e per cercare device medicali in giro per il mondo», diceva Crosetto. Che spiegava pure la genesi del progetto: «Quando l’hanno costituita hanno chiesto a me e al dottor Festucci se volevamo entrare, vista la conoscenza di alcuni mercati esteri. Io ho pensato che poteva essere una buona esperienza per mio figlio e gli ho chiesto se avesse voglia di provare». Nulla di strano. Se non fosse per gli intrecci e i conflitti di interesse che, con l’ingresso di Festucci nella società dell’imprenditrice veneta, potrebbero moltiplicarsi. Basti pensare agli appalti di Deas: negli anni ne ha avuti soprattutto con la Marina Militare, che non a caso fa capo al ministero della Difesa. Cybersicurezza, appalti segreti e milioni: i misteri della società Deas, la più amata dalla Difesa Tra il 2023 e il 2024 Deas ha ricevuto pagamenti in quattro tranche per un totale di 5,4 milioni di euro da Teledife, la sigla della direzione informatica, telematica e tecnologie avanzate del ministero guidato da Crosetto. Poi Deas ha anche svolto per la Marina lavori per due milioni di euro, nell’ambito di un accordo quadro, per lo sviluppo di una piattaforma contro gli attacchi cyber. Nel 2021, attraverso la direzione di intendenza della stessa Marina, ha invece ottenuto affidamenti per circa 480mila euro. Sempre dall’intendenza solo a febbraio scorso, a qualche settimana dall’inchiesta che l’avrebbe riguardata, la spa ha ottenuto un ulteriore affidamento di oltre 100mila euro per l’acquisizione «del servizio di adversary emulation». Per non parlare del contratto di permuta, scoperto da Domani, in cui il corpo militare, la Marina appunto, ha offerto la disponibilità dei suoi locali a Deas. In cambio degli uffici l’azienda si è impegnata a garantire prestazioni professionali per un importo pari a circa 500mila euro. Così con la nomina di Festucci, ex segretario di Aiad e vicino a Crosetto, si farebbero largo una e più domande. La società di Ranzato continuerebbe a ricevere affidamenti dalle solite stazioni appaltanti e, quindi, dalla Difesa? A quel punto potrebbe sorgere qualche problema, una questione di opportunità. Di fatto a Domani risulta che Deas, sottoforma di raggruppamento di imprese, stia continuano a partecipare alle gare indette dalla Difesa: non risulta però tra le imprese vincitrici. Ulteriori indiscrezioni dicono che in procura si lavorerebbe all’archiviazione della vicenda che coinvolge la capa di Deas e l’ad della società controllata al cento per cento dal Tesoro. Dopo la cyber Ranzato punta all’informazione: la trattativa di Deas per il sito dell’ex fascista Altri fari dei pm romani, tuttavia, rimarrebbero accesi: quali le relazioni di Deas e Ranzato con le altre stazioni appaltanti? Al vaglio degli investigatori ci sarebbero, tra le altre cose, alcuni elementi rinvenuti tra le copie forensi (ancora in corso) di telefoni e pc: messaggi, prenotazioni di alberghi, mail suscettibili di approfondimenti. Ma torniamo a Festucci e alla società in cui risultava socio Crosetto jr. In Entheos rappresentante dell’impresa era Giancarlo Innocenzi Botti, ex manager Mediaset e già deputato di Forza Italia nel primo governo Berlusconi e poi sottosegretario nel secondo esecutivo del Cavaliere. Innocenzi Botti ha avuto un ruolo nella Maticmind, marchio di rilievo nel settore telecomunicazioni che opera con le Pa. E con Maticmind, la Entheos di Crosetto junior vantava anche una partnership. Almeno ai tempi in cui proprietario dell’azienda era Carmine Saladino, anche lui fedelissimo del ministro della Difesa. Saladino, seppur non indagato, compare negli atti dell’indagine su Deas, che è lo sviluppo del filone investigativo su Sogei, avviata a ottobre 2024 quando l’ex manager della società del Mef, Paolino Iorio, è stato arrestato in flagranza per corruzione insieme all’imprenditore Massimo Rossi. Sia Iorio sia Rossi hanno patteggiato. In alcune intercettazioni ci sono riferimenti a una possibile acquisizione di Deas da parte di Maticmind. In un verbale si legge: «Credo che Cristiano Cannarsa stesse dando una mano alla Deas facendogli aumentare il fatturato grazie ai contratti con Sogei per farla acquisire da Maticmind di Saladino o ad altri». Servizi, Saladino e bilanci: tutti i fronti dell’indagine sulla Deas amata dalla Difesa L’operazione, smentita da Saladino, sentito come persona informata sui fatti dalla procura di Roma, non è mai andata in porto. Le ragioni sono ancora tutte da chiarire. Come da chiarire sono i movimenti interni a Deas. Nuovi orizzonti? A proposito di aziende attive nel settore delle intercettazioni e dei trojan, diversi i rumors tra le società specializzate, convinte che Deas sarebbe pronta a lanciarsi in questa nuova avventura. L’“allarme” è nato dopo che la spa ha iniziato a pubblicizzare di aver «sviluppato capacità di ricerca avanzata nella cybersecurity, finalizzata all’identificazione di vulnerabilità nei software, firmware e dispositivi embedded». Ma anche dopo che ha partecipato alla gara, non vinta, indetta dagli Uffici amministrativi del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali sulla “gestione del data warehouse e degli open data”. Contattata da Domani Deas però rassicura la “concorrenza”: «Non esiste alcun progetto o prodotto relativo alle tecnologie sulle intercettazioni telefoniche. Gli obiettivi aziendali sono altri e riguardano esclusivamente il contributo alla sicurezza e alla difesa del perimetro cibertenico del Paese e di quelli alleati». Sulla nomina del vicepresidente, invece, dice: «Abbiamo scelto di avvalerci delle competenze di Festucci per ampliare le sue attività dual use, già in essere». Una rivoluzione dettata dalla competenza.