L’esplosione dell’auto della diplomatica italiana Susanna Schlein, deflagrata ad Atene il 2 dicembre senza lasciare vittime, è stata ufficialmente rivendicata da un gruppo di anarchici. La cellula è radicata in Grecia ma avrebbe preso di mira la prima consigliera dell’ambasciata italiana per fare pressione su un caso giudiziario in corso in Italia. Il caso è quello di Alfredo Cospito, il primo anarchico condannato al carcere duro, in regime di 41 bis. Gli autori della rivendicazione, che si fanno chiamare “Carlo Giuliani revenge nuclei”, dicono di aver compiuto l’attentato per solidarietà verso Cospito: «Compagno, per quanto cerchino di seppellirti, non ti dimenticheremo mai». Anche in Italia il mondo anarchico è in fibrillazione per questo caso.

Dopo essere già stato condannato per gli attentati attribuiti alla “Federazione anarchica informale”, Cospito rischia l'ergastolo per l'attentato di 16 anni fa alla caserma degli allievi carabinieri di Fossano perché il reato è stato riqualificato come “strage politica” dunque punito con l'ergastolo. I giudici torinesi, nell'ordinanza, hanno accolto la questione di legittimità costituzionale, sollevata dagli avvocati della difesa, sull'attenuante rispetto al reato di “strage politica”. Ma l’anarchico pescarese ha una contestazione di “recidiva reiterata specifica”, dunque si applicherebbe l'ergastolo: perciò si è deciso di rinviare gli atti alla Consulta. Cospito si è detto pronto allo sciopero della fame ad oltranza.

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