Gli esclusi dalla burocrazia

Avere la residenza a Roma non è un diritto di tutti

LaPresse
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  • Angelina (nome di fantasia) è una giovane donna di origine etiope che è arrivata in Italia attraverso un ricongiungimento familiare. Oggi frequenta un master all’Università Tor Vergata di Roma, ma ha problemi con il certificato di iscrizione alla laurea, perché il permesso di soggiorno le è scaduto e l’ufficio immigrazione della capitale si rifiuta di rinnovarlo.
  • «Migrare sulla residenza fittizia, che a Roma significa indicare come indirizzo via Modesta Valenti –  nome di una donna senza dimora morta qualche anno fa alla stazione Termini perché i sanitari si rifiutarono si soccorrerla –  per molti stranieri è un grimaldello per accedere ai servizi essenziali».
  • «Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha l’occasione di invertire la tendenza e tutelare queste persone, perché è intollerabile che donne, uomini, bambine e bambini siano privati del godimento dei diritti fondamentali per finalità punitive».

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