Mercoledì sono stati registrati 17.572 nuovi casi di Covid-19 e 680 decessi. Si tratta di un significativo incremento rispetto ai circa 12mila nuovi casi identificati una settimana fa. Il confronto, però, è probabilmente falsato dal fatto che martedì scorso, l’8 dicembre, era un giorno festivo e questo ha probabilmente influito sul numero di test raccolti e processati anche nei giorni successivi.

Mercoledì, infatti, i tamponi analizzati sono stati quai 200mila, mentre una settimana fa erano stati appena 118mila. Il tasso di positività dei tamponi di mercoledì, 8,8 per cento, è uno dei migliori dall’inizio della seconda ondata.

Anche se il confronto settimanale è in parte falsato dall’8 dicembre e se diversi dati di ieri sono positivi, complessivamente la riduzione del contagio sembra rallentare in Italia e in alcune regioni, come Veneto, Friuli Venezia Giulia e provincia di Trento, il numero di nuovi casi cresce ormai da giorni. L’Italia, in altre parole, non sembra lontana dalla situazioni di paesi come Germania e Francia, dove il calo del contagio si è ormai arrestato e l’epidemia ha lentamente ripreso a crescere.

Il dibattito sugli spostamenti

La situazione italiana ed europea ha spinto alcuni membri del governo, in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza, il capodelegazione del Pd, il ministro della Cultura Dario Franceschini, e il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, a chiedere nuove norme più severe per le prossime vacanze di Natale. Una possibilità di cui si discute in questi giorni è quella di ordinare la chiusura di tutti i negozi non essenziali, di bar e ristoranti per tutto il periodo delle feste. Non tutti i componenti del governo sono d’accordo e non è ancora chiaro se e quando sarà approvato un Dpcm con nuove norme più severe.

Mentre all'interno del governo ieri era in corso questo confronto, il senato ha approvato una mozione di maggioranza per chiedere di fare esattamente l’opposto: rendere meno severe le regole che proibiscono gli spostamenti tra comuni nei giorni 25 e 26 dicembre e primo gennaio. Nella mozione viene chiesto di «rivalutare la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi». Tra i più convinti sostenitori dell’allentamento c’è Italia Viva a cui negli ultimi giorni si sono aggiunti anche importanti esponenti del Movimento 5 Stelle, come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Primi vaccini entro l’anno

Mercoledì il commissario straordinario all’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha detto che le vaccinazioni in Italia cominceranno prima della fine dell’anno «qualora, come si auspica, l’Ema approverà, nella seduta del 21 dicembre l’immissione sul mercato del vaccino».

Una volta approvato il vaccino da parte delle autorità europee (si tratta di quello prodotto da Pfizer-Biontech, il primo ad aver completato l’iter di sperimentazione) dovrebbe svolgersi un “Vaccine day” europeo in cui in tutti i paesi dell’Unione saranno effettuate le prime vaccinazioni. Nei giorni successivi a questo evento simbolico dovrebbe invece iniziare la vera e propria campagna di vaccinazione che riguarderà in maniera prioritaria il personale sanitario, gli operatori e gli ospiti delle Rsa.

La prima consegna dovrebbe consistere in circa 1,8 milioni di dosi che Pfizer trasporterà in circa 300 punti di stoccaggio e vaccinazione in tutto il paese. Si tratta di un vaccino che necessità di essere conservato a più di -70 gradi e quindi queste postazioni dovranno essere dotate di speciali frigoriferi. La seconda consegna di 2,5 milioni di ulteriori dosi arriverà nelle settimane successive. Sono necessarie due dosi, somministrate ad alcune settimane di distanza, per completare il trattamento vaccinale.

Arcuri ha detto anche quante dosi di vaccino riceverà ciascuna regione. Si va dalle 3.334 della Valle d’Aosta alle 304.955 della Lombardia. 

Il record della Germania

Mercoledì, le autorità sanitarie tedesche hanno annunciato la morte per Covid-19 di 954 persone, il record assoluto dall’inizio della pandemia. Quello precedente era stato raggiunto meno di una settimana fa, quando è stata registrata la morte di 598 persone. ll record tedesco è di poco inferiore a quello italiano: 993 decessi registrati lo scorso 3 dicembre. Da ieri in Germania è in vigore un nuovo lockdown che durerà fino a gennaio.

Sia nel caso italiano che in quello tedesco, la ragione principale per spiegare questi picchi di decessi così alti è l’accumulo di ritardi nella comunicazione delle morti. Secondo i media tedeschi, ad esempio, ieri la Sassonia, uno degli stati più colpiti, ha comunicato tutti insieme numerosi decessi avvenuti nei giorni precedenti. Ma nonostante queste cifre giornaliere così simili, la situazione in Italia è molto più grave di quella tedesca. Picchi di decessi superiori agli ottocento al giorno sono per ora un'eccezione unica in Germania, mentre l’Italia ha superato diverse volte questa cifra. Complessivamente, l’Italia è al secondo posto in Europa, dietro soltanto al Belgio, per morti rapportati alla popolazione (più di 100 ogni 100mila abitanti). La Germania, con circa 26 morti ogni 100mila abitanti, è al 23esimo.

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