In molte storie della contemporaneità, i personaggi femminili diventano centrali solo in qualità di portatrici di messaggi precisi ed edificanti. Uno degli effetti collaterali di questa tendenza è la sensazione di una nostalgia immensa per le autrici del Novecento che hanno scritto di donne in condizioni di marginalità e clandestinità irriproducibili. Ora le loro storie ci appaiono paradossalmente più fresche, irregolari e libere Impossibilmente moderne e contemporanee
Questo articolo è tratto dal nostro mensile Finzioni, disponibile sulla app di Domani e in edicola
Anni fa, durante la pandemia, circolavano tweet ironici postati da celebri giornaliste che scrivevano sui principali magazine culturali oltreoceano. Il senso di quelle brevi osservazioni era più o meno questo: «Mentre noi ragazze passiamo gli aperitivi su zoom a parlare di quali pasticche ci caleremmo e quanto ci mancano i festival e i rave, i nostri compagni discutono di panificazione e dell’eccellenza delle loro frittate». Non era sempre vero, il dibattito sulla panificazione e sulla mancanza



