Fatti

Ecco perché il sistema dei tamponi è andato in tilt

Staff at the COVID-19 test station stands with a swab at a car and explains the coronavirus test to the driver in Stuttgart, Germany, Friday, Oct. 9, 2020. (Marijan Murat/dpa via AP)
Staff at the COVID-19 test station stands with a swab at a car and explains the coronavirus test to the driver in Stuttgart, Germany, Friday, Oct. 9, 2020. (Marijan Murat/dpa via AP)

Troppa domanda, anche da parte di chi non ne ha davvero bisogno, e scarso coordinamento sul territorio: sopra una certa soglia la spinta al tracciamento si rivela inutile 

  • L’epidemia non si ferma. Cosa non ha funzionato? Walter Ricciardi: «L’Italia ha avuto quattro mesi per archiviare le discordie fra regioni e mettersi a lavorare insieme per realizzare un piano centralizzato, ma non l’ha fatto».
  • Si ingrossano le file di ore per fare i tamponi. Cosa succede? si presentano in molti senza prenotazione che non dovrebbero farlo perché non sospetti. Così si inceppa il sistema.
  • La Francia fa il doppio dei tamponi dell’Italia, eppure è messa molto peggio. Dopo una certa soglia di casi, il sistema di tracciamento non ce la fa più. Bisogna cambiare i comportamenti. E forse ricominciare a chiudere.

Per continuare a leggere questo articolo