I repubblicani contestano l’applicazione di un «doppio standard» per il voto per posta e quello in presenza, sostenendo che il primo sia stato soggetto a un sistema di conteggio meno rigoroso del secondo
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L’entourage della campagna elettorale del presidente in carica, Donald Trump, ha iniziato un’azione legale contro la segreteria dello stato della Pennsylvania e altre sette contee dello stato, per cercare di bloccare la certificazione dei risultati che lo vedono perdente nello stato americano. I repubblicani contestano l’applicazione di un «doppio standard» per il voto per posta e quello in presenza, sostenendo che il primo sia stato soggetto a un sistema di conteggio meno rigoroso del secondo. Proprio la Pennsylvania era stata lo stato chiave per la vittoria del candidato democratico e sfidante di Trump, Joe Biden.
Sabato scorso, infatti, le proiezioni della Cnn avevano assegnato la vittoria della Pennsylvania a Biden, un successo che aveva permesso al democratico di sforare la soglia dei 270 grandi elettori necessari per aggiudicarsi la guida degli Stati Uniti. L’avvocato generale della Pennsylvania, John Shapiro, in quota democratica, ha bocciato l’indagine avviata dallo staff di Trump come «senza basi». Ieri Trump aveva twittato dicendo che i suoi osservatori, l’equivalente dei rappresentanti di lista, non erano stati ammessi in Pennsylvania per assistere allo spoglio.
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