- Salvini è tornato a Rosarno questa volta per inaugurare la nuova sede della Lega, poche ore prima era stato nella vicina Mileto: entrambi i comizi elettorali sono iniziati allo stesso modo, con l’attacco a Domani che, in questi giorni, ha pubblicato i documenti giudiziari sui rapporti tra alcuni dirigenti del partito calabrese e la ‘ndrangheta: tra le molte cose anche la presenza di un’intercettazione in cui un narcotrafficante dei clan di Lamezia Terme ammette di aver votato Lega alle elezioni politiche del 2018, contribuendo così a far eleggere il primo deputato leghista della Calabria, Domenico Furgiuele.
- Alle sue spalle, durante il comizio, era ben visibile il candidato al consiglio regionale della Lega, Enzo Cusato, il consuocero del boss di Rosarno, Rocco Bellocco. «Dicono che quello è consuocero, quell’altro è fratello o cugino, ma se quel parente si ribella io lo abbraccio, non lo respingo», chiosa l’ex ministro dell’Interno. Non risulta però che Cusato, che un pentito nel 2012 ha pure indicato come «vicino ai clan», abbia mai preso pubblicamente le distanze dalla famiglia Bellocco.
- Salvini, che è stato pure ministro dell’Interno, non ha trovato spazio nel suo discorso per ricordare Valarioti, al quale è intitolata la piazza dove ha tenuto il suo comizio. Valarioti è stato ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1980, è un simbolo della Calabria che ha resistito alle cosche.
A mezzogiorno la piazza centrale di Rosarno non è piena. A differenza del 17 marzo 2018 quando nell’aula magna del liceo della città in provincia di Reggio Calabria ogni posto era occupato e molti ascoltavano in piedi, sistemati ai lati del palco dal quale Matteo Salvini arringava la folla, riunita per festeggiare la vittoria elettorale delle elezioni politiche. Salvini è tornato a Rosarno questa volta per inaugurare la nuova sede della Lega, poche ore prima era stato nella vicina Mileto: entra



