Elon Musk, il proprietario di Tesla, ha lanciato un’offerta per comprare Twitter, di cui possiede già il 9 per cento. L’offerta è di 54,20 dollari per azione, stimando l’azienda circa 43 miliardi di dollari. Il suo obiettivo dichiarato, se la manovra andasse in porto, è di ritirare Twitter dalla borsa. Oggi il valore dell’azienda era stimato a 31 miliardi di dollari. 

Il titolo del social network in pre-market ha già guadagnato il 12 per cento. La mossa di Musk, che secondo Bloomberg è la persona più ricca al mondo e può contare su un patrimonio di 260 miliardi di dollari, arriva dopo la sua rinuncia, la settimana scorsa, alla proposta entrare nel consiglio d’amministrazione dell’azienda: questa mossa gli avrebbe infatti impedito di lanciare l’Opa. Musk si fa assistere nell’operazione da Morgan Stanley.

Musk era già primo azionista, davanti al fondo Vanguard, che possiede l’8,7 per cento delle azioni, e lontanissimo dal fondatore Jack Dorsey. Twitter, ha detto, «ha del potenziale straordinario, lo libererò».

Dall’azienda fanno sapere che l’offerta sarà «analizzata attentamente per determinare le azioni migliori da intraprendere nel migliore interesse dell’azienda e degli azionisti». 

Il proprietario di Tesla ritiene che «l’azienda deve  essere ritirata dalla Borsa per fare i cambiamenti di cui ha bisogno. Dopo alcuni giorni di riflessione, ho deciso di comprare l’azienda e ritirarla dalla Borsa». Così si legge nella proposta presentata alla Sec, l’autorità di mercato americana. 

Seccondo Musk la sua è la proposta «migliore e finale, è un prezzo alto e i vostri azionisti lo ameranno. Se la manovra non dovesse aver successo, considerato che non ho fiducia nel managemente e non credo di essere in grado di introdurre i cambiamenti necessari, dovrei riconsiderare la mia posizione di azionista». 

«Non è una minaccia, semplicemente non è un buon investimento senza i cambiamenti necessari, che non avverranno a meno che l’azienda non venga ritirata dalla Borsa» ha continuato. 

La causa

Nelle ultime ore, un gruppo di azionisti di Twitter aveva anche fatto causa a Musk per aver dato notizia troppo tardi del fatto di detenere ormai il 9 per cento delle azioni dell’azienda. Secondo un’azionista il proprietario di Tesla avrebbe dovuto dare notizia delle sue azioni già il 24 marzo, quando aveva superato il 5 per cento, invece di aspettare il 4 aprile. Una decisione che ha precluso informazioni che avrebbero potuto far alzare il prezzo delle azioni, permettendo a Musk di continuare ad acquistarle a prezzo “normale”.

C’è anche incertezza su quando il consiglio d’amministrazione avrebbe dato il proprio consenso all’ingresso (poi rifiutato) di Musk. Quel che è certo è che Musk ha rapporti personali con almeno due di loro, in particolare il fondatore ed ex ad Dorsey, una circostanza che fa immaginare che il consiglio fosse a conoscenza degli acquisti del proprietario di Tesla. 

Le anticipazioni

Già nelle ultime settimane Musk aveva chiesto ai suoi oltre 80 milioni di follower cosa pensassero di possibili cambiamenti da apportare al social network, come permettere di modificare ex post i tweet, possibilità finora non prevista e rischiosa, secondo i critici, perché permetterebbe di cambiare pensieri che migliaia di utenti hanno condiviso oppure a cui hanno messo like senza avvisarli.

In passato il proprietario di Tesla ha anche utilizzato il suo account per influenzare i mercati finanziari, gonfiando per esempio il valore di alcuni tipi di bitcoin o anticipando le mosse sull’azienda di sua proprietà.

Secondo Musk, ritirare Twitter dalla Borsa è l’unico modo per continuare a garantire la libertà d’espressione. Da anni ormai l’azienda lotta contro troll e hater ed è arrivata a cancellare nel 2021 il profilo di uno dei suoi utenti più famosi, americano Donald Trump, dopo che l’ex presidente americano aveva incoraggiato i suoi seguaci ad assaltare Capitol Hill. 

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