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L’amico del pregiudicato D’Alì in pole per l’emergenza migranti

  • L’invasione che non c’è, diventa l’emergenza del momento per volere del governo di Giorgia Meloni. Stato d’emergenza, come con la pandemia, con un cataclisma. La lancetta del tempo ci riporta ai governi Berlusconi, palestra della giovane Giorgia, quando tutto era trasformato in fase emergenziale, così da poter liberare maggiori risorse e snellire le procedure negli affidamenti.
  • Sono trascorsi dodici anni dall’ultimo esecutivo del Cavaliere, anche all’epoca fu dichiarata emergenza nazionale l’immigrazione. Ora ci risiamo,  la strada è sempre la stessa: dichiarare lo stato d’emergenza e nominare un commissario, con poteri speciali. Un nome circola con insistenza. Il prefetto Valerio Valenti, capo del dipartimento del settore al ministero dell’Interno.
  • Una storia particolare la sua, che incrocia uno dei simboli più oscuri dell’era berlusconiana, l’ex senatore siciliano Antonio D’Alì, potente esponente di Forza Italia fin dalla fondazione nella Sicilia all’epoca lacerata dagli attentati della mafia stragista. Ecco le carte su Valenti e D’alì.

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