Si contano due vittime per il maltempo in Emilia Romagna, mentre per tutta la notte e nella mattinata squadre di soccorritori fluviali dei vigili del fuoco hanno soccorso tre automobilisti incastrati nelle loro vetture e sette persone rimaste bloccate nelle loro abitazioni nel Bolognese. Si registra che nelle ultime 24 ore il livello del Po sia salito di un metro e mezzo.

Il presidente della regione Stefano Bonaccini ha chiesto al governo di dichiarare lo stato d’emergenza nazionale «si tratta di una situazione senza precedenti storici. L’ emergenza non è ancora terminata perché abbiamo diversi fiumi che sono ancora  a livello 3, il più alto dello stato di rischio». In risposta il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto per disporre la mobilitazione straordinaria del Servizio nazionale di protezione civile a supporto della regione.

Nel frattempo, su Twitter la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto sapere che segue con attenzione l’evoluzione della situazione nella regione, mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al telefono con Bonaccini ha espresso la sua «vicinanza alle popolazioni colpite». Sono più di 400 gli interventi dei vigili del fuoco e non si contano gli allagamenti a Faenza – la città più colpita dall’alluvione – per la rottura degli argini del fiume Lamone, con evacuazione, a scopo precauzionale, di alcune abitazioni.

Una delle vittime, di Castel Bolognese, provincia di Ravenna, era un uomo di 80 anni. È annegato stamattina, travolto dalle acque del Senio, secondo le prime ricostruzioni si stava muovendo in bicicletta in una strada che era stata chiusa per precauzione.

La seconda, di Fontanelice, provincia di Bologna, era un uomo di 78 anni. Il suo corpo è stato ritrovato tra le macerie di un’abitazione crollata a causa di uno smottamento. Un’altra persona è ancora dispersa. I vigili del fuoco sono in azione per la sua ricerca.

Ad ora numerose persone sono state evacuate, circa 250 solo nel territorio di Faenza. Numerosi presidi sono stati costituiti da vigili del fuoco e volontari della protezione civile. In campo anche l’esercito. La fine delle piogge di poche ore fa sta facendo defluire la pianura tra Bologna e Ravenna, rendendo meno complicate le operazioni della protezione civile.

L’ allerta

La protezione civile, che già ieri aveva fatto scattare l’allerta rossa in Emilia-Romagna per il rischio di esondazioni, l’ha prolungata in Romagna e nel Bolognese fino alla mezzanotte di domani. Le preoccupazioni maggiori riguardavano la piana del bolognese dove già ieri mattina si stavano riversando le piene dei fiumi riempitisi nelle ore precedenti. Ma è il Ravennate che per adesso ha subito più danni.

Il ministro dell’agricoltura. Francesco Lollobrigida, è atteso oggi in provincia di Ravenna per constatare i danni che il maltempo ha causato alle coltivazioni della Romagna.

La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e segretaria del Pd, ha espresso la sua vicinanza alle persone colpite dalle esondazioni nel ravennate e nel bolognese e ha aggiunto: «Abbiamo un paese particolarmente fragile agli eventi climatici estremi che sono l’effetto dell’emergenza climatica, e anche questo necessiterebbe di una visione da parte di chi governa per mettere in sicurezza il nostro territorio e puntare molto di più sulla prevenzione del dissesto idrogeologico».

Le riparazioni

Sono cominciate oggi pomeriggio le attività di riparazione  delle zone colpite dall’alluvione. L’ Anas ha riaperto a Mezzano nel Comune di Ravenna il ponte sulla statale 16 che scavalca il Lamone, dopo che il livello del fiume sta cominciando a scendere lentamente. Anche a Castel Bolognese, tremendamente colpito dalla piena del Senio, si lavora per ripristinare gli argini del fiume.

La notte del Ravennate

Durante tutta la notte il centro operativo comunale di Ravenna ha continuato a monitorare le zone più a rischio idrogeologico, tra cui quelle intorno ai fiumi Lamone e Montone per cui il Comune ha lanciato un’allerta per possibili esondazioni e ha raccomandato a tutta la cittadinanza di seguire per aggiornamenti i canali social istituzionali e del sindaco Michele de Pascale e il sito www.comune.ra.it. Gli abitanti sono anche stati allertati per eventuali evacuazioni.

Intorno alle 4 di questa mattina, alcuni volontari sono andati a ponte Vico, dove scorre il Montone, per posizionare sacchi di sabbia secondo le indicazioni dell'Agenzia regionale di Protezione civile. È inoltre stato chiuso in via precauzionale il ponte di Ragone, presidiato dalla Polizia locale e dalla Guardia di Finanza.

Mentre per quanto riguarda il Lamone, si stavano monitorando in particolare i ponti di Traversara e Villanova. Il fiume è però esondato intorno alle sei di questa mattina. Sono state quindi evacuate alcune abitazioni a Faenza e squadre di rinforzo sono state inviate da fuori regione. Anche le scuole sono state chiuse. il sindaco ha dichiarato «Non siamo ancora usciti dall’emergenza, abbiamo fatto un passo avanti dopo una notte estremamente drammatica. Il fiume Lamone ha raggiunto livelli importantissimi, c'è stato un quartiere della città che è stato sommerso dall’acqua. Tanti cittadini si trovano adesso nei palazzetti».

Anche il fiume Senio ha rotto gli argini e si è riversato nei cambi di Riolo Terme, danneggiando i frutteti. La piena del Senio ha poi raggiunto il comune di Castel Bolognese dove sono state chiuse le scuole e numerosi tratti di Via Emilia, la via di origine romana che attraversa tutta la regione. 

Ieri il torrente Sillaro che scorre tra la Toscana e l’Emilia Romagna era straripato tra Massa Lombarda, in provincia di Ravenna e Imola, provincia di Bologna. 60 persone sono state evacuate a Conselice e accolte in palazzetti.

Il maltempo ha causato due frane nel territorio di Brisighella, in provincia di Ravenna. Una nella località di Fognano e l’altra lungo la strada provinciale 49 Bicocca, che risulta dunque interrotta.

È stata chiusa anche la strada statale 16 all’altezza di Mezzano, snodo nevralgico tra la città bizantina e il Ferrarese.

Nel frattempo, le ferrovie dello stato hanno bloccato la circolazione dei treni che collegavano Ravenna con altre città della regione e i treni già in viaggio sono stati bloccati nelle stazioni, mentre è in corso la loro riprogrammazione.

La notte del Forlivese

Nei comuni di Dovadola e Modigliana è stato necessario evacuate più di venti persone. Diverse frane si sono verificate nel bacino del fiume Tramazzo, dove è stato necessario intervenire su numerose strade e sulle linee elettriche.

A Predappio una frana alla conduttura del gas ne ha interrotto l’erogazione, ma i tecnici di Hera sono già al lavoro per ripristinare la conduttura. Sono già stati predisposti interventi a Forlì, dove scorre il fiume Montone, per liberare scantinati e piani terra dall’ acqua piovana accumulata. Nella città il picco della piena del Montone si è verificato alle 3, con livello idrometrico a 4,20 metri.

In provincia di Bologna

 Da ieri è chiusa via Saffi, importante e molto trafficata arteria d’accesso al centro della città a causa dell’esondazione del canale sotterraneo Ravone. La chiusura ha causato ripercussioni pesantissime sul traffico. Questa mattina, per aiutare il deflusso del traffico nella zona, sono state aperte le preferenziali di via Saffi, via Andrea Costa, via Porrettana e via Saragozza. Quindi non verranno fatte multe a chi le percorre. In provincia le chiusure riguardano la Trasversale di Pianura a Medicina e la statale della Futa a Loiano. Numerose strade provinciali sono poi state chiuse sia in montagna che in pianura. 

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