L'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi è indagato dalla procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sul “complotto” che sarebbe stato organizzato ai danni degli inquirenti che hanno indagato i vertici della multinazionale petrolifera per presunte corruzioni internazionali in Nigeria e Saipem.

Con Descalzi risulta ufficialmente indagato anche l'attuale il numero due della società, Claudio Granata, e con lui anche l'ex dirigente Vincenzo Armanna, licenziato qualche anno fa, nonchè l'ex consulente legale del gruppo Piero Amara. Descalzi e Granata sarebbero indagati per induzione alla falsa testimonianza, ma al momento mancano conferme più precise.

La conferma dell'iscrizione nel registro degli indagati del numero uno della società arriva dal sequestro del telefonino di Armanna, ordinato dai pm Laura Pedio e Paolo Storari che stanno indagando da tempo ad ampio raggio. E qualcosa di più di questa vicenda si saprà proprio dall’apertura del telefonino di Armanna, alla quale saranno chiamati ad assistere anche i consulenti informatici degli altri due indagati citati.

Oltre ad Armanna, da sempre nella duplice veste di indagato e grande accusatore di Descalzi e Granata, Un'altra figura centrale è quella di Amara, il super consulente che avrebbe ricevuto oltre 10 milioni di euro dalla società negli anni per servizi di consulenza ma che, nelle ipotesi al vaglio, sarebbe stato il fulcro del depistaggio. 

Contattata da Domani, Eni precisa che «nell’ambito del procedimento relativo al cosiddetto “depistaggio”, la Procura della Repubblica ha acquisito e sta esaminando un telefono cellulare appartenente a Vincenzo Armanna, allo scopo di estrarne una copia forense ai fini di successive analisi sul contenuto. A tali attività partecipa anche il Dottor Claudio Descalzi attraverso un difensore e consulenti tecnici, nominati ad esito di un avviso di garanzia ricevuto per lo svolgimento di accertamenti tecnici non ripetibili. Eni e il suo Amministratore Delegato auspicano che questo passaggio nell’ambito delle indagini in corso possa contribuire a fare chiarezza quanto prima sull’intera vicenda e sull’assoluta mancanza di attendibilità di Vincenzo Armanna».

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