le missioni militari dell’unione europea

Un embrione di esercito europeo esiste già. Ma i governi non ci credono

Turkish soldiers members of the European Union Force perform during a military exercise in Sarajevo, Bosnia, Friday, Oct. 11, 2019. NATO troops from neighboring Kosovo, as well as the Bosnian Army and law enforcement agencies joined the European Union Force (EUFOR) deployed in Bosnia in its traditional annual exercise to show readiness to respond to any security challenges in the country. (AP Photo/Kemal Softic)
Turkish soldiers members of the European Union Force perform during a military exercise in Sarajevo, Bosnia, Friday, Oct. 11, 2019. NATO troops from neighboring Kosovo, as well as the Bosnian Army and law enforcement agencies joined the European Union Force (EUFOR) deployed in Bosnia in its traditional annual exercise to show readiness to respond to any security challenges in the country. (AP Photo/Kemal Softic)
  • Da trent’anni in Europa si lavora con pochi risultati all’allestimento di un esercito comune. L’invasione dell’Ucraina ha ridato slancio al vecchio progetto, ma ora c’è il ripensamento della politica. 
  • Crescono le perplessità. Ai contrari perché nostalgici dell’assetto costruito intorno alla Nato si aggiungono i dubbiosi circa la necessità di una propedeutica revisione a fondo dell’impalcatura istituzionale nazionale e comunitaria.
  • Un piccolo embrione di esercito europeo c’è già e funziona. Sono le sei missioni militari attive dalla Libia alla Somalia, dall’Uganda alla Bosnia-Erzegovina. L’idea di rafforzarle alla luce delle nuove minacce.

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