L’Italia non si inginocchierà contro il razzismo. Prima della partita di Wembley, valida per gli ottavi di finale degli europei che vedrà gli azzurri confrontarsi con l’Austria, gli uomini di Roberto Mancini non parteciperanno al gesto antirazzista. Il capitano Leonardo Bonucci, nella conferenza stampa di presentazione dell’incontro, spiegherà i motivi della scelta di rimanere in piedi.

Tutti in piedi, quindi. Non si ripeterà la scena di domenica 20 giugno quando, poco prima del calcio di inizio della partita contro il Galles, solo cinque giocatori hanno preso parte all’iniziativa permessa dalla Uefa per solidarizzare con il movimento Black Lives Matter e dire no a razzismo e discriminazioni: solamente Toloi, Pessina, Emerson Palmieri, Bernardeschi e Belotti, si erano messi in ginocchio insieme agli undici calciatori britannici. 

Non rivedremo dunque mezza squadra inginocchiata e mezza no, immagine che tanto ha fatto discutere. Anche la politica. Il segretario del Partito democratico Enrico Letta l’ha considerata «una scena pessima», invitando tutti i giocatori ad aderire al gesto. «Lasciamoli fuori da polemiche penose e assurde», la risposta del leader della Lega Matteo Salvini.

Il dibattito è stato così duro, su televisioni e social network, che la Figc si è vista costretta a spiegare la sua posizione, per bocca del presidente Gabriele Gravina: «Massimo rispetto per tutte le forme di dimostrazione contro la discriminazione razziale. Noi non imponiamo nulla, noi lasceremo liberi i nostri ragazzi».

Adesso sarà capitan Bonucci a far conoscere i motivi della squadra: dopo la partita con il Galles, infatti, c’è stato un confronto nello spogliatoio, in cui ognuno ha detto la sua. L’iniziativa però – che si è diffusa l’estate passata negli Stati Uniti dopo la morte di George Floyd – prima della partita con l’Austria non ci sarà: il regolamento Uefa infatti prevede che una delle due squadre mandi una richiesta ufficiale la giornata precedente il fischio d’inizio. La federazione italiana non avrebbe avanzato nessuna richiesta così come quella austriaca.

Quella di domenica, infatti, è stata la prima volta che gli azzurri si sono trovati di fronte alla scelta di doversi inginocchiare o meno: non era successo né contro la Turchia, né contro la Svizzera, nelle prime due partite della nazionale a Euro2020. Questa sera, attraverso le parole del difensore azzurro, sapremo i motivi. Di certo c’è solo che l’Italia non si inginocchierà più.

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