- L'arresto ai domiciliari, per corruzione in atti giudiziari, del professor Enrico Laghi, 52 anni, ex commissario dell'Ilva e mille altre cose, è un fatto di straordinario rilievo nelle dinamiche del potere italiano.
- Lo accusano Nicola Nicoletti e Piero Amara, arrestati nel giugno scorso per lo stesso reato. Diranno i giudici se sono o no reati, ma il cittadino può già valutare lo stile, i linguaggi, il modo di concepire i rapporti tra grandi aziende e tribunali.
- Siamo davanti a un caso limite o il nerbo della classe dirigente italiana è ormai asservito all'etica del risultato, mentre l'etica senza aggettivi è relegata a cimelio romantico delle anime belle e dei cosiddetti perdenti?
La notizia in sé potrebbe non dire molto al lettore poco appassionato delle cronache giudiziarie. Ma l’arresto ai domiciliari del professor Enrico Laghi, 52 anni, ex commissario dell’Ilva e mille altre cose, è un fatto di straordinario rilievo nelle dinamiche del potere italiano. E merita di essere analizzato e compreso. Laghi è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver asservito agli interessi dell’Ilva in amministrazione straordinaria il capo della procura di Taranto Carlo Maria Capr



